1) Scalpellatura a mano o meccanica e spazzolatura dei ferri
d'armatura
Le
superfici da ripristinare dovranno essere preparate asportando completamente il
calcestruzzo ammalorato mediante scalpellatura a mano o meccanica al fine di
ottenere un supporto solido, esente da parti in distacco e sufficientemente
ruvido. Asportazione corticale di conglomerato cementizio ammalorato, eseguita
mediante scalpellatura a mano o meccanica, atta ad asportare tutto il
calcestruzzo degradato e/o preparare la zona di attacco fra vecchi e nuovi
getti, senza compromettere l’integrità e l’ancoraggio dei ferri d’armatura
messi a nudo nonché l’integrità strutturale del calcestruzzo limitrofo non
demolito. Successivo trattamento di pulizia dei ferri d’armatura affioranti,
mediante spazzolatura a mano o meccanica, atta a rimuovere ed asportare
ossidazioni, aggressivi chimici, parti superficiali incoerenti ed eventuali
residui di oli, grassi, sporco e in generale qualsiasi altro materiale
contaminante, fino a portare la superficie a metallo bianco. Compresi e
compensati nel prezzo per dare il lavoro finito a regola d’arte: oneri per
l’adozione di tutte le precauzioni necessarie per evitare danni alle strutture
anche laddove vi è la presenza di impianti di servizio da proteggere durante
l’esecuzione dei lavori; idonea attrezzatura demolitrice; onere dell’esecuzione
da piattaforme mobili; sistemazione dei ferri di armatura a demolizione
avvenuta (riposizionamento dei ferri con nuove legature e spessorazioni);
energica soffiatura con aria compressa o con acqua in pressione sulle superfici
del calcestruzzo trattato; pulizia del piano calpestabile, carico e trasporto a
discarica autorizzata dei materiali di risulta. per spessori dello strato
trattato fino a 2 centimetri (per ogni metro lineare di fessurazione).
2) Protezione dei ferri d’armatura
Dopo
la rimozione della ruggine, i ferri d’armatura dovranno essere trattati
mediante l’applicazione a pennello di doppia mano di malta cementizia
anticorrosiva monocomponente Mapefer 1K a base di leganti cementizi, polimeri
in polvere e inibitori di corrosione hanno la specifica funzione di impedire la
formazione di ossido.
Fornitura
e posa in opera di trattamento passivante dei ferri d’armatura, mediante
applicazione a pennello di doppia mano di malta cementizia anticorrosiva,
monocomponente, a base di leganti cementizi, polimeri in polvere e inibitori di
corrosione (tipo Mapefer 1K della MAPEI S.p.A.). L’applicazione della malta
dovrà essere effettuata previa adeguata preparazione del supporto (da
computarsi a parte) asportando il calcestruzzo ammalorato fino ad ottenere un
sottofondo solido, esente da parti in distacco e sufficientemente ruvido e
successiva rimozione dai ferri d’armatura della ruggine presente, mediante
idrosabbiatura o spazzolatura meccanica (da computarsi a parte) avendo cura di
portare la superficie a metallo bianco (grado SA 2½). Il prodotto è adatto per
il trattamento protettivo rialcalinizzante dei ferri d’armatrura, dovrà
possedere un pH superiore a 12, livello minimo per garantire la passivazione
del ferro ed essere applicato a pennello in due mani avendo cura di coprire
totalmente ed in modo omogeneo la superficie del ferro per uno spessore totale
delle due mani non inferiore ai 2 mm. L’applicazione della prima mano dovrà
essere eseguita fino a raggiungere uno spessore di 1 mm per tutta la lunghezza
della barra, la seconda mano potrà essere applicata, in condizioni ambientali
normali, dopo circa 2 ore dall’applicazione della prima mano o il giorno
successivo, preferibilmente entro le 24 ore, in funzione dell’organizzazione
del cantiere.
Il
prodotto dovrà rispondere ai requisiti minimi richiesti dalla EN 1504-7 e avere
le seguenti caratteristiche prestazionali:
- Adesione al supporto (EN 1542) (MPa):
≥ 2;
- Resistenza allo sfilamento delle
barre d’acciaio (EN 15184): specifica superata;
- Resistenza alla corrosione (EN
15183): specifica superata;
- Tempo di attesa prima di applicare la
malta da ripristino: 6-24 h (a +20°C);
- Consumo (g/m): 100 (2 mm di prodotto
applicato su un tondino da 8 mm);
Compresi
e compensati nel prezzo per dare il lavoro finito a regola d’arte: –
applicazione a pennello del prodotto in due mani.
3) Lavaggio superfici
Idrolavaggio
della superficie. Tutte le superfici in calcestruzzo e la superficie oggetto
del ripristino del copriferro dovrà essere pulita e saturata a rifiuto con
acqua, ma a superficie asciutta (condizione s.s.a.) mediante idrolavaggio.
Idrolavaggio a pressione per la pulizia della superficie in calcestruzzo,
mediante l’utilizzo di idropulitrice con una pressione maggiore di 150 bar, al
fine di rimuovere stratificazioni di microrganismi, vecchie parti incoerenti,
depositi pulverulenti o eventuali tracce di pellicole di precedenti trattamenti
di verniciatura. Tale operazione, inoltre, si rende necessaria per bagnare a
saturazione il supporto prima dell’applicazione di malte o betoncini cementizi,
per migliorarne l’aggrappo.
Compresi
e compensati nel prezzo per dare il lavoro finito a regola d’arte: –
approvvigionamento e smaltimento delle acque, – oneri.
4) Chiusura fessurazioni
Al
fine di chiudere le fessurazioni nel calcestruzzo (ripristino del copriferro in
corrispondenza delle lesioni) si procederà alla fornitura e posa di malta
tissotropica monocomponente a ritiro compensato e a presa normale, di classe R4,
ad elevata duttilità rinforzata con fibre inorganiche per medie prevalenze e
spessori da 1 a 5 cm per strato avente le seguenti caratteristiche.
Fornitura
e posa in opera di malta tissotropica monocomponente, a ritiro compensato e a
presa normale, ad elevata duttilità, per medie prevalenze e lunghe distanze, a
base cementizia, composta da leganti idraulici resistente ai solfati, aggregati
selezionati, fibre sintetiche in poliacrilonitrile, fibre inorganiche,
inibitore di corrosione organico e speciali additivi (tipo Mapegrout Easy Flow
GF della MAPEI S.p.A.) per la ricostruzione di strutture degradate in
calcestruzzo.
Le
fibre inorganiche contenute all’interno della malta dovranno avere le seguenti
caratteristiche:
- lunghezza (mm): 12;
- diametro (μm): 14;
- resistenza a trazione (MPa): 1700;
- modulo elastico (GPa): 72.
Il
prodotto dovrà rispondere ai requisiti minimi richiesti dalla EN 1504-3 per le
malte strutturali di classe R4 e avere le seguenti caratteristiche
prestazionali:
- Resistenza a compressione (EN 12190)
(MPa): > 60 (a 28 gg);
- Resistenza a flessione (EN 196/1)
(MPa): 11 (a 28 gg);
- Modulo elastico a compressione (EN
13412) (GPa): 27 (a 28 gg);
- Adesione al supporto (EN 1542) (MPa):
≥ 2 (a 28 gg);
- Espansione contrastata (UNI 8147)
(μm/m): > 400 (a 1 g);
- Resistenza alla fessurazione (“O Ring
Test”): nessuna fessura dopo 180 gg.;
- Resistenza alla carbonatazione
accelerata (EN 13295): minore del calcestruzzo di riferimento; – profondità di
penetrazione - (EN 12390/8) (mm): < 5
- Assorbimento capillare (EN 13057)
(kg/m²•h0,5): < 0,25 – tensione di adesione - (MPa): ≥ 25 – cicli di
gelo-disgelo con sali disgelanti (EN 13687/1): > 2 (dopo 50 cicli) – cicli
temporaleschi (EN 13687/2): > 2 (dopo 30 cicli) – cicli termici a secco (EN
13687/4): > 2 (dopo 30 cicli);
- Reazione al fuoco (EN 13501-1)
(Euroclasse): A1.
Compresi
e compensati nel prezzo per dare il lavoro finito a regola d’arte: idrolavaggio
delle superfici di attacco e saturazione con acqua del supporto immediatamente prima
dell’applicazione della malta; applicazione a spatola, cazzuola o a spruzzo
della malta in presenza di armature metalliche; staggiatura e frattazzatura
delle superfici; accurata stagionatura della malta mediante applicazione di
acqua nebulizzata per almeno 24 ore dopo l’applicazione.
5) Rasatura superfici
Fornitura
e posa in opera di rasatura cementizia idrofuga monocomponente a granulometria
fine di colore grigio o bianco, ad elevata adesione, a base di leganti speciali
ad alta resistenza, aggregati selezionati a grana fine, additivi speciali e
polimeri sintetici in polvere (tipo Planitop 200 della MAPEI S.p.A.), per la
rasatura a civile fine di supporti in calcestruzzo all’esterno. L’applicazione
della malta dovrà essere effettuata previa adeguata preparazione del supporto
(da computarsi a parte) asportando tutte le parti inconsistenti e in fase di
distacco, fino ad ottenere un sottofondo solido, avendo cura di eliminare
residui polverosi che impediscono una corretta adesione del prodotto e nel caso
di vecchie pitture, queste dovranno essere consistenti e ben aderenti al
supporto. Il prodotto dovrà essere applicato, su sottofondo pulito e umido per
superfici assorbenti (calcestruzzi ed intonaci) , a spatola metallica liscia in
uno spessore massimo di 3 mm per mano e successivamente rifinito con la stessa
spatola o con frattazzino di spugna. In corrispondenza delle fessurazioni
precedentemente ripristinate, agli angoli verticali e orizzontali, in
corrispondenza delle parti ricostruite, dovranno essere eseguiti in 2 mani
interponendo tra la 1° e la 2° una rete in fibra di vetro alcali resistente (in
conformità alla guida ETAG 004) a maglia 4,5 x 4 mm e con grammatura di 150
g/m² (tipo Mapenet 150 della Mapei S.p.A.). Teli adiacenti di rete in fibra di
vetro dovranno essere sormontati lungo i bordi per una larghezza di almeno 5
cm.
Il
prodotto dovrà rispondere ai requisiti minimi richiesti dalla EN 1504-2
rivestimento (C), secondo i principi MC e IR, per la protezione del
calcestruzzo, inoltre dovrà essere classificato secondo EN 998-1 come rasatura
di intonaci tipo GP, categoria CS IV e avere le seguenti caratteristiche
prestazionali:
- Resistenza a compressione (EN 12190)
(MPa): > 20 (a 28 gg);
- Adesione al supporto (calcestruzzo)
(EN 1542) (MPa): ≥ 2 (a 28 gg);
- Adesione al supporto (MPa): –
rivestimento plastico: ≥ 1,5;
- Impermeabilità espressa come
coefficiente di permeabilità all’acqua libera (EN 1062-3) (kg/m²•h0,5): W <
0,1 - Classe III(bassa permeabilità all’acqua) secondo EN 1062-1;
- Consumo (per mm di spessore) (kg/m²):
circa 1,3.
Compresi
e compensati nel prezzo per dare il lavoro finito a regola d’arte: –
applicazione a spatola metallica liscia della rasatura; – finitura superficiale
con spatola metallica liscia o frattazzino di spugna.
6) Finitura finale
Fornitura
e posa in opera di un fondo ad alto riempimento monocomponente fibrorinforzato
elastomerico rivestimento a base di resina acrilica elastica in dispersione
acquosa e quarzo sferico fine (tipo Elastocolor Rasante SF della MAPEI S.p.A.)
previa applicazione di relativo primer (tipo Malech, Elastocolor Primer o
Quarzolite Base Coat della MAPEI S.p.A.).
La
finitura inoltre dovrà avere le seguenti caratteristiche:
- Colore: a scelta della D.L. o secondo
cartella colori del produttore;
- Consumo (kg/m²): spatola: 0,7-0,8
(per mano); pennello o rullo: 0,3-0,5 (per mano);
- Permeabilità al vapore acqueo: µ 1242
(UNI EN 7783-1,2);
- Permeabilità all’acqua W24
[(kg/(m²•h0,5)]: 0,04 (UNI EN 1062-3) esito/classe conforme (W24 < 0,1);
- Resistenza alla fessurazione crack
bridging ability statico UNI EN 1062-7 crack bridging (µm): 1000 esito/classe
A3 (> 0,5 mm);
- Resistenza alla fessurazione crack
bridging ability dinamico UNI EN 1062-7: esito/classe B2; Prova di aderenza per
trazione diretta UNI EN 1542: esito/classe conforme aderenza ≥ 0,8 N/mm²;
- Reazione al fuoco EN 13501-1:
euroclasse B s1 d0;
- Esposizione agli agenti atmosferici
artificiali UNI EN 1062-11:2002: 4.2 esito/classe conforme;
- Diffusione ione cloruro UNI 7928:
penetrazione mm 0,0.
Compresi
e compensati nel prezzo ogni altra opera per dare il lavoro finito a perfetta
regola d’arte.
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