venerdì 30 agosto 2013

VERIFICA - IDONEITA' DI UN MASSETTO CEMENTIZIO PER LA POSA DI UN PARQUET


















Per posare una pavimentazione in ceramica, ma soprattutto in legno è indispensabile verificare l'idoenità del massetto cementizio di base.

Un massetto cementizio, eseguito a regola d’arte e nel rispetto delle norme, deve presentarsi: planare, privo di polvere, privo di fessurazioni, compatto, stagionato, dimensionalmente stabile, resistente meccanicamente.
La sua stagionatura dovrà avvenire con un accurato controllo dell’umidità residua che non dovrà essere superiore al 2%, nel caso in cui venga posata su di esso una finitura lignea. Tale operazione è indispensabile al fine di garantire la stabilità del rivestimento ligneo scelto, che altrimenti potrebbe andare incontro a distacchi, sollevamenti, imbarcamenti, ecc.

VERIFICA CON IGROMETRO A CARBURI
Per la verifica dei requisiti meccanici e igrometrici del massetto esistente si è proceduto all’estrazione, dal supporto cementizio, di un provino cilindrico in una sezione che per profondità, caratteristiche e ubicazione può rappresentare un valido campione per l’analisi suddetta.
La prova di carotaggio si è articolata nel prelievo e nell’analisi del campione a due quote differenti: una a 50 mm. di profondità, l’altra a 100 mm, mediante l’uso di una carotatrice composta da un motore elettrico e dotata  di una porta utensili che consente l’attacco di una fustella, mediante un innesto a vite. La fustella è un utensile di acciaio di forma cilindrica, munita all’estremità di una corona diamantata messa in rotazione dal motore elettrico[1].
L’analisi è stata condotta nell’abitazione stessa (senza irraggiamento diretto), ad una temperatura di circa 20°C, U.R. 50% ca., ventilazione media.

In seguito al carotaggio, si è notato che il massetto oggetto dell’analisi è caratterizzato da un’elevata fragilità che interessa tutto il suo spessore causata, probabilmente, da un mancato o inefficace costipamento del getto, il quale in concorso con una rapida ventilazione, ha causato la formazione di porosità diffuse. Tali porosità rendono il massetto non compatto e poco resistente e, allo stesso tempo, la presenza di vuoti ha impedito la risalita di umidità (la risalita capillare è inversamente proporzionale al diametro dei pori/canali) dagli strati più profondi del getto alla superficie impedendone l’evaporazione.
Tale differente condizione del massetto è, infatti, verificata dai risultati della prova condotta mediante igrometro a carburo di calcio (Foto 10) e di seguito illustrata.

La misurazione prevede un prelievo, in seguito al carotaggio del massetto, di materiale sotto forma di polvere, da una sezione non superficiale della carota estratta, ma a 50 mm. e, successivamente, a 100 mm. di profondità del campione, per un peso stabilito in base all’umidità presunta ed alla precisione della misura richiesta (Foto 11).
-          In questo caso, si è presunta un’umidità relativa non superiore al 10%, e, quindi si è considerato, per la misurazione, una quantità di materiale pari a 10 gr. 
-          In seguito, si è predisposta la bilancia in dotazione alla strumentazione adottando il contrappeso corrispondente (10 gr) alla pesata da eseguire.
-          Si è posto il campione sul piatto della bilancia fino al raggiungimento dell’equilibrio (Foto 12, 13).
-          Si è proceduto all’operazione di misurazione con l’introduzione della polvere entro un recipiente di acciaio inox a tenuta stagna, precedentemente pulito con uno scovolo (Foto 14), caratterizzato da un manometro in sommità del dispositivo, ove è stata anche collocata una fiala di carburo di calcio e due palline di allumina (Foto 15).
-          Lo scuotimento energico dello strumento ha determinato la rottura della fiala. Il carburo di calcio ivi contenuto, reagendo con l’umidità del materiale campione, ha prodotto acetilene aumentando così la pressione all’interno del contenitore (Foto 16, 17, 18).
-          La pressione del campione in esame, letta direttamente sul manometro calibrato del contenitore, è stata convertita nel valore della percentuale di umidità corrispondente, consultando i dati illustrati nella “Tabella di conversione Pressione – Umidità” di seguito riportata, in dotazione alla strumentazione utilizzata.









Pressione del manometro (bar)
Peso iniziale del campione
100 gr
50 gr
40 gr
20 gr
10 gr
Contenuto di acqua (%)
0,2
0,19
0,40
0,5
1,01
2,03
0,3
0,29
0,59
0,75
1,52
3,08
0,4
0,38
0,79
1,0
2,02
4,06
0,5
0,48
0,99
1,25
2,53
5,08
0,6
0,58
1,19
1,5
3,03
6,09
0,7
0,67
1,39
1,75
3,54
7,11
0,8
0,77
1,58
2,0
4,04
8,12
0,9
0,87
1,78
2,25
4,55
9,14
1,0
0,96
1,98
2,5
5,05
10,15
Tabella di conversione Pressione – Umidità
I dati rilevati dalla misurazione riportano che il campione prelevato ad una quota di -50 mm., in combinazione con il carburo della fiala, ha determinato nel recipiente una pressione di 0,45 bar corrispondente ad un’umidità relativa di 4,06%, mentre il campione prelevato alla quota di -100 mm., ha determinato una pressione pari a 0,68 bar equivalente a 7,11% di umidità residua.

Entrambi i dati indicano un’umidità residua contenuta nel massetto cementizio superiore al 2%, incompatibile con la posa di un materiale di finitura ligneo.

Nel corso dell’estrazione del campione, giunti ad una profondità di 100 mm, si è riscontrata la presenza di una rete metallica Ø 4 mm. poggiante su uno strato di materiale incoerente probabilmente utilizzato come riempimento dei rinfianchi costituenti la volta sottostante. Non si è riscontrata la presenza di strati di separazione tra materiali o di barriere al vapore.
Il quadro normativo di riferimento è:
-        UNI 8381: 1982 - Edilizia Strati del sopporto di pavimentazione - Istruzioni per la progettazione e l'esecuzione
-        UNI 10329: 1994 - Posa dei rivestimenti di pavimentazione - Misurazione del contenuto di umidità negli strati di supporto cementizi o simili
-        UNI EN 13318: 2002 - Massetti e materiali  per massetti – Definizioni
-        UNI EN 13892: 2004 Metodi di prova dei materiali per massetti
-        DM 14/01/08 “ Norme tecniche per le costruzioni” e relative circolari esplicative con riferimento alle strutture secondarie.
-        CIRCOLARE del 02.02.09 N.617: “Istruzioni per l'applicazione del D.M. 14.01.08”
La proposta d’intervento, volta al risanamento del massetto cementizio atto a ricevere un rivestimento in legno, prevede il rifacimento della sola parte superficiale del supporto (50 mm.) mediante l’utilizzo di una malta cementizia a veloce asciugamento.


L’intervento proposto si articola nelle seguenti operazioni:
-        Rimozione dello strato superficiale del massetto cementizio mediante molatura/carteggiatura per uno spessore di circa 50 mm.
-        Applicazione sulla superficie ottenuta di un telo in polietilene dallo spessore di circa 300 m. con funzione di freno a vapore.
-        Applicazione lungo il perimetro dell’ambiente interessato dall’intervento, nelle parti di contatto tra le pareti verticali e il nuovo massetto, di una fascia di materiale comprimibile avente uno spessore di 10 mm e un’altezza pari alla somma dello spessore del massetto e dello spessore della finitura scelta (la fascia dovrà essere tagliata dopo aver posato la finitura scelta).
-        Stesura del nuovo massetto per uno spessore costante di 50 mm con malta premiscelata a base di legante idraulico speciale a presa normale, armato interponendo, nel suo spessore, una rete metallica inossidabile (maglia 50 x 50 mm; Ø 4 mm.), mediante staggiatura e frattazzatura. Si richiede, durante la posa, di costipare il getto e dopo l’esecuzione, di proteggerlo con foglio di polietilene fino a completa maturazione del calcestruzzo.
Il prodotto dovrà avere le seguenti caratteristiche tecniche:
§  Massa volumica dell’impasto: 2.100 kg/m3
§  Durata dell’impasto: 60’
§  Pedonabilità: dopo 12 h
§  Resistenza a compressione: > 30 N/mm2 (a 28 gg)
§  Umidità residua: < 2 % (dopo 4 gg a 23 °C)
§  Consumo: 18 - 20 kg/m2 per cm di spessore
(Caratteristiche equivalenti a TOPCEM PRONTO ® della MAPEI S.p.A. Le modalità di applicazione sono indicate nelle specifiche schede tecniche. Verificare la Scheda Sicurezza del prodotto)[2].






[1] L’operazione non si è svolta con bagnatura della fustella, la quale tende a riscaldare il campione e quindi a diminuirne il contenuto di umidità.
[2]  Scheda tecnica: www.mapei.it

sabato 24 agosto 2013

UNI 11265 STANDARD INSTALLATION WOOD -. FLOORING

UNI 11265 STANDARD INSTALLATION WOOD -. FLOORING
Stable requirements of the UNI 11265: 2007: Wood flooring, Laying - Skills, responsibility and Conditions

DESIGNER'S OBLIGATIONS The law notes that "The designer compete the following operational areas and responsibilities:

- The identification of the type of flooring depending on the intended use and performance requirements;
- Indication of the quality level of the pavement according to the product standards
- The assessment of compatibility (morphological, dimensional, chemical and physical) between the flooring, support, environmental conditions and operating conditions;
- The conformity of the design of the paving of the primary structure and / subfloor with legislative requirements, standards and industry specifications, including hygiene, safety, health and, where required, fire prevention.

It should, in particular, for each of the building components (floors) to be installed, the designer indicates the following characteristics:

- Size / type of the elements ie speed (tablets, multilayer elements, etc.).
- Any drawings or borders;
- Laying geometry (quarterdeck, herringbone, etc.).
- Type of installation (glued, nailed, float);
- Type of support (cement, quick-drying, heating, etc.).
- Type of adhesive (vinyl, two-component, etc.).
- Type of finish (water-based varnish, wax finish, matt / glossy, etc.). ".

OBLIGATIONS OF THE PROJECT MANAGER
In accordance with the UNI 11265, the Director of the work has the task, relative to wood flooring, perform the following steps:

- "Check the conformity of construction work to the instructions and recommendations of the project";
- "Examination of samples and procedures for acceptance of products";
- "Verification of the correct storage of the elements of the pavement and materials
complementary, pending the pose ";
- "Reporting to the customer of any changes with respect to the project";
- "Coordination of construction activities";
- "Compliance of the conditions of application of products with the indications provided by various operators";
- "Performing final checks of the floor";
- "Protection of the floors until delivery."
OBLIGATIONS OF THE SELLER
The same rule, UNI 11265, specifies that the Dealer of the elements of wood, must provide:

- "The maintenance of appropriate storage conditions of the product until the time of delivery";
- "The guarantee of the marketed product in terms of quality and intrinsic properties of the materials declared, including any defects that may arise after the flooring installation, if they are clearly due to the product and not apparent at the time of installation";
- "The delivery of technical documentation, in accordance with the standards of the product and the existing legal provisions, containing information and instructions (product sheet)."
OBLIGATIONS OF THE INSTALLER
The Posatore, a specialist who assumes the completion of the service of installation of the
wood flooring, has "responsibilities inherent in the stages of the laying of the flooring, which must meet the requirements set out in the project. The worker, prior to installation, is responsible for the following controls:

- Suitability of the support (humidity, altitude, flatness, horizontality, surface hardness, absence of cracks and fissures not firm, level surface roughness, cleaning);
- Examination, the director works and / or the builder, the ability to access the different floors and use devices and lifting equipment already available;
- Verification of the levels of other types of flooring may exist;
- Evaluation and confirmation by the client and / or designer, the geometry of installation.

The worker must report any non-conformities to the builder / project manager / developer before starting the installation.
That the layer is also responsible the following operational areas and responsibilities:

- Preparation of the subbase or verification of same, if prepared by others;
- Reporting to the builder / project manager / buyer, before you start and / or during the installation, any defects or faults against the elements for flooring and complementary materials;
- Reporting to the customer of any changes during the installation compared to the indications executive;
- Selection and use of supplementary materials and procedures suitable, or in accordance with those which may be indicated in the technical documentation delivered with elements for flooring;
- Provision of specific apparatus and appropriate;
- Communication with the director of works and the security officer mode, timing and safety issues at work in the conduct of its business;
- Provision for temporary storage of construction of packaging waste and residues from processing using the appropriate containers provided by the builder;
- Elimination of any imperfections related to its performance recorded at the time of testing or for a general revision of the floors and / or at the time of delivery of the premises;
- Signaling aimed at preventing the passage on the pavement until its walkability.
The worker at the time of delivery, must provide the client with a product sheet on the floor put in place, established in accordance with the provisions of law. "

lunedì 19 agosto 2013

ceramic tiling to floor and wall Instructions for design, installation and maintenance

UNI 11493 ceramic tiling to floor and wall Instructions for design, installation and maintenance (excerpt)


It was finally introduced in Italy a technical standard relating to the laying of ceramic tiles. The standard applies to ceramic tiles on floors and walls, internal and external, mainly installed with adhesive, but also with cement mortar.
This standard is a revolution in the industry, as it introduces a normative level of the fundamental concepts in order to achieve durable ceramic coatings. These concepts, until now known only to experts in the area, but often the subject of discussion, will now be regulated at the national level and can be used both at the project level within the specifications, and practical, representing a common language for all operators in the sector in their interest and in particular in the final customers.
The standard based quality ceramic tiling on the compliance with the general requirements:
-Regularity
-Durability
-Maintainability
-Security
-Sustainability


Compliance with these requirements must be achieved with the contribution of all the essential "functions" involved in the design, installation, use and maintenance of the tiling.
All parties / functions involved in the design and installation of ceramic tiling and their responsibilities are clearly defined within the standard itself (client, designer, director jobs, installer, manufacturers of various materials, vendors of different materials).
Also introduces elements of fundamental importance such as:
- The minimum width of the joints; Laying in the so-called "closed joint" will no longer be allowed. The width of the joints must be established in the project, considering all the necessary aspects.

7.10.2 Width of joints
The pose in the so-called "closed joint" is not accepted. In no case can be prescribed or adopted a joint width of less than 2 mm.
The width of the joints should be established, in the project, considering the following aspects:
type of tiles (pressed / extruded, adjusted / unadjusted);
size of the tiles;
dimensional tolerances required for the tiles;
coefficient of thermal expansion of the materials constituting the tiling;
mechanical properties (deformation / elastic modulus) of the installation materials (adhesive material for joints);
location and path of the joints;
mechanical properties (stiffness, dimensional stability) of the support;
target environment (internal / external) and operating conditions provided.

As a guideline, the design specifications the width of the joints can range from 2-3 mm - tiles obtained by pressing, with good dimensional regularity (rectified tiles) in indoor environments, on both rigid and dimensionally stable - up to 6-8 mm, in situations opposite.


Also introduces elements of fundamental importance such as:
The minimum width of the joints; Laying in the so-called "closed joint" will no longer be allowed. The width of the joints must be established in the project, considering all the necessary aspects.
The definition and requirements relating to the joints (structural, fractionation, expansion, perimeter) and their backgrounds.
The attention to particular points (steps, outdoor surfaces in contact with the ground, facades, etc..);
The concept and definition of the application of the adhesive with the technique of "buttering" when necessary.
The minimum characteristics of the media on which your next scheduled installation of a ceramic coating in relation to the stresses of every kind which the surface will be subject.
The selection and specification of the adhesive function of the project data.
The adoption of a suitable mechanical fastening of safety in the case of tile sizes up to 30 x 30 cm, cutlery in the facade.

Facades
In the case of tiles with greater side exceeding 30 cm, must be evaluated by the designer the need to require the adoption of a suitable mechanical fastening of safety (for example, made from steel hooks fixed in the holder) taking into account the specific exposure conditions, the quality of the support of the design and installation (size escapes, lattice expansion joints etc.).
For systems of tiles on the exterior façade made of several innovative techniques, we will abide by the directions and instructions of the manufacturer.

(...) The media must have a cohesive strength to strength (tear) and adhesion to the underlying supporting layer not less than 1 N/mm2.

mercoledì 7 agosto 2013

UNI 11493 NORME Piastrellature ceramiche a pavimento e a parete Istruzioni per la progettazione, l'installazione e la manutenzione

UNI 11493 Piastrellature ceramiche a pavimento e a parete Istruzioni per la progettazione, l'installazione e la manutenzione (estratto)
Pavimento in gres porcellanato grigio Soft Look - NovaBell

È stata finalmente introdotta in Italia una norma tecnica relativa alla posa delle piastrelle ceramiche. La norma si applica alle piastrellature ceramiche a pavimento e a parete, interne ed esterne, installate principalmente con adesivi, ma anche con malta cementizia. 
Questa norma è una rivoluzione nel settore, in quanto introduce a livello normativo dei concetti fondamentali al fine di realizzare rivestimenti ceramici durevoli. Tali concetti, fino ad oggi noti solo agli esperti del settore e comunque spesso oggetto di discussione, saranno ora regolati a livello nazionale ed utilizzabili sia a livello progettuale all’interno dei capitolati, che pratico, rappresentando un linguaggio comune per tutti gli operatori del settore nel loro interesse ed in particolare in quello dei clienti finali.
La norma basa la qualità di una piastrellatura ceramica sulla conformità ai requisiti generali di:
  • −Regolarità
  • −Durabilità
  • −Manutenibilità
  • −Sicurezza
  • −Sostenibilità 


La conformità a tali requisiti deve essere conseguita con il contributo indispensabile di tutte le "funzioni" coinvolte nella progettazione, nell'installazione, nell’utilizzo e manutenzione della piastrellatura.
Tutte le parti/funzioni coinvolte nella progettazione ed installazione di piastrellature ceramiche e le loro responsabilità, sono chiaramente definite all’interno della norma stessa (committente, progettista, direttore lavori, posatore, produttori dei diversi materiali, venditori dei diversi materiali).
Vengono inoltre introdotti elementi di fondamentale importanza quali:
- La larghezza minima delle fughe; La posa cosiddetta a “giunto unito” non sarà più ammessa. La larghezza delle fughe dovrà essere stabilita nel progetto, considerando tutti i necessari aspetti.

7.10.2 Larghezza delle fughe
La posa cosiddetta a “giunto unito” non è ammessa. In nessun caso può essere prescritta o adottata una larghezza delle fughe inferiore a 2 mm.
La larghezza delle fughe deve essere stabilita, nel progetto, considerando fondamentalmente i seguenti aspetti:
  • tipo di piastrelle (pressate/estruse; rettificate/non rettificate);
  • formato delle piastrelle;
  • tolleranze dimensionali prescritte per le piastrelle;
  • coefficiente di dilatazione termica dei materiali costituenti la piastrellatura;
  • proprietà meccaniche (deformabilità / modulo elastico) dei materiali di posa (adesivo, materiale per fughe);
  • localizzazione e percorso dei giunti;
  • caratteristiche meccaniche (rigidità, stabilità dimensionale) del supporto;
  • ambiente di destinazione (interno/esterno) e condizioni di esercizio previste.

Indicativamente, nelle prescrizioni progettuali la larghezza delle fughe può andare da 2-3 mm - piastrelle ottenute per pressatura, con buona regolarità dimensionale (piastrelle rettificate) in ambienti interni, su supporti rigidi e dimensionalmente stabili - fino a 6-8 mm, in situazioni opposte.


Vengono inoltre introdotti elementi di fondamentale importanza quali:
  • La larghezza minima delle fughe; La posa cosiddetta a “giunto unito” non sarà più ammessa. La larghezza delle fughe dovrà essere stabilita nel progetto, considerando tutti i necessari aspetti.
  • La definizione e le prescrizioni relative ai giunti (strutturali, frazionamento, dilatazione, perimetrali) ed alle loro campiture.
  • La cura dei punti particolari (gradini, pavimentazioni esterne a contatto col terreno, facciate, etc.);
  • Il concetto e la definizione dell’applicazione dell’adesivo con la tecnica della “doppia spalmatura” quando necessario.
  • Le caratteristiche minime dei supporti sui quali è prevista la successiva posa di un rivestimento ceramico in relazione alle sollecitazioni di ogni genere cui la superficie sarà soggetta.
  • La scelta e specifica dell’adesivo in funzione dei dati di progetto.
  • L’adozione di un idoneo fissaggio meccanico di sicurezza nel caso di piastrelle di formato superiore a 30 x 30 cm, posate in facciata.

Facciate
Nel caso di piastrelle con lato maggiore superiore a 30 cm, deve essere valutata da parte del progettista la necessità di prescrivere l’adozione di un idoneo fissaggio meccanico di sicurezza (ad esempio, costituito da ganci in acciaio fissati nel supporto) tenendo conto delle specifiche condizioni di esposizione, della qualità del supporto e del disegno di posa (dimensioni fughe, reticolo giunti elastici ecc.)
Per sistemi di piastrellature in facciata esterna realizzate con diverse tecniche innovative, ci si atterrà alle indicazioni e prescrizioni del produttore.

(…) Il supporto deve possedere una resistenza coesiva a trazione (strappo) ed un’adesione al sottostante strato portante non inferiore a 1 N/mm2.