lunedì 28 aprile 2014

SCEGLIERE ADEGUATAMENTE UNA CERAMICA (GRES PORCELLANATO, MONOCOTTURA, BICOTTURA, MOSAICO) DA PAVIMENTO O RIVESTIMENTO ATTRAVERSO LE NORME TECNICHE


 

CHECKLIST SCELTA CERAMICA
Per scegliere adeguatamente una ceramica per rivestimenti o pavimenti occorre valutare le seguenti caratteristiche tecniche da leggere sulla scheda tecnica del prodotto. Si consiglia di operare valutazioni "estetiche" solo dopo aver valutato le prestazioni tecniche di seguito illustrate. Ogni ceramica (gres porcellanato, mono e bicottura, mosaico, ecc.) deve rispondere ai seguenti requisiti.

1) RESISTENZA ALL’ABRASIONE PROFONDA (UNI EN ISO 10545-6)
Questa caratteristica misura la resistenza ai graffi della ceramic.La ceramica deve essere CONFORME (ovvero presentare un valore ≤ 175mm3 ).

2) DETERMINAZIONE DELLE CARATTERISTICHE ANTISDRUCCIOLO (DIN 51130, DIN 51097, ASTM C 1028)
E' fondamentale non scivolare su una ceramica (si pensi ai bagni o agli spazi esterni). Individuare l’indice “R” di resistenza allo scivolamento, in funzione dell’angolo di inclinazione con cui una persona fisica che cammina sul piano inclinato non è più in grado di mantenere l’equilibrio. (Da R9 a R12). Per una abitazione all'interno, tranne i bagni, è sufficiente R9, nei bagni o all'esterno R11.
- R9 (6° ≤ α ≤ 10°): Salette di soggiorno, mense aziendali, sale da pranzo, trattorie,..; Ambulatori medici, day hospital, farmacie, laboratori; Saloni per parrucchieri; Lavanderie; Zone di ricreazione e classi in scuole ed asili,…
- R10 (10° < α ≤ 19°): Cantine; Zone all’aperto adibite alla vendita; Magazzini per generi alimentari confezionati; Magazzini all’aperto; garage coperti e sotterranei; Parcheggi all’aperto; Cucine in asili e scuole; Laboratori per lavori manuali; Aree di ricreazione all’aperto; Passaggi pedonali aziendali in esterno….
- R11 (19° < α ≤ 27°) Produzione, immagazzinamento ed imballaggio formaggio;Produzione materie prime;Imbottigliamento di bevande, produzione di succhi di frutta;Cucine gastronomiche fino a 100 coperti al giorno;Locali per il trattamento di carni;Ambienti e zone per fiorai; Zone all’aperto adibite alla vendita; Tintorie per materiali tessili; Magazzini all’aperto; Parcheggi all’aperto; Garage, garage coperti e sotterranei soggetti a condizionamenti atmosferici; Aree di ricreazione all’aperto; passaggi pedonali aziendali in esterno,…
- R12 (27° < α ≤ 35°): Produzione ed imballaggio di margarina e grasso alimentare; Imbottigliamento di olio alimentare; Lavorazione e trattamento di latte fresco e burro; Spazi nei quali vengono trattati prevalentemente grassi o masse liquide; Parcheggi stazioni dei vigili del fuoco e spazi per la manutenzione tubi acqua; Rampe di carico non coperte; Zone di rifornimento aziendali esterne;…

3) DETERMINAZIONE DELLA RESISTENZA ALLE MACCHIE (UNI EN ISO 10545-14)
La caratteristica più importante. La ceramica migliore presenta CLASSE 5, ma tutte devono essere almeno CLASSE 3. Infatti, il metodo applicabile a tutte le superfici di esercizio delle piastrelle di ceramica, determina la resistenza alle macchie (ognuno degli agenti macchianti deve essere mantenuto per 24 ore su almeno 5 campioni di prova la cui superficie di esercizio è stata preventivamente pulita ed essicata) attraverso la rimozione degli agenti macchianti che avviene per fasi successive avvalendosi di diversi agenti pulitori e procedure di pulizia.
- CLASSE 5; la macchia viene rimossa con acqua calda
- CLASSE 4; la macchia viene rimossa con agente pulitore commerciale debole
- CLASSE 3; la macchia viene rimossa con agente pulitore commerciale forte
- CLASSE 2; la macchia viene rimossa con solventi quali ad esempio l’acetone

4) ASSORBIMENTO ACQUA (UNI EN ISO 10545-3)
L’assorbimento è l’attitudine che ha il prodotto ceramico a lasciarsi penetrare dall’acqua. È facile comprendere come tale fenomeno sia di grande importanza per la determinazione delle caratteristiche e qualità meccaniche del prodotto. Per questo le norme europee CEN suddividono le piastrelle pressate secondo la percentuale d’assorbimento dividendole in cinque gruppi: ANNEX G, H, J, K, L. Ogni ceramica deve presentare un valore <0 br="">
 
5) RESISTENZA CHIMICA (UNI EN ISO 10545-13)
La resistenza chimica è la capacità dello smalto di tollerare a tmperatura ambiente il contatto con sostanze chimiche (di uso domestico per detergenti, macchianti, additivi per piscine, acidi e basi) senza subire alterazioni di aspetto. Ogni ceramica deve essere CONFORME.

6) RESISTENZA AL GELO (UNI EN ISO 10545-12)
La resistenza al gelo è la caratteristica che possono avere le piastrelle in presenza di acqua a temperature inferiori a 0°C di non subire danneggiamenti per le tensioni legate all’aumento di volume dell’acqua per congelamento. Ogni ceramica deve essere RESISTENTE.

7) RESISTENZA ALLO SBALZO TERMICO (UNI EN ISO 10545-9)
La resistenza allo sbalzo termico è la capacità della superficie dello smalto di non subire alterazioni visibili allo “shock” derivante dalla differenza di temperatura procurata con cicli successivi di immersione in acqua a temperatura ambiente a stazionamento in stufa a temperature maggiori di 105°C. Ogni ceramica deve essere RESISTENTE.

8) RESISTENZA ALLA FLESSIONE (UNI EN ISO 10545-4)
La resistenza alla flessione è un valore limite di carico applicato su tre punti che la piastrella può sopportare senza arrivare a frattura. Il valore viene espresso in N/mm2 e la norma ISO 10545/4 stabilisce i valori minimi di accettabilità come segue: BIb 35; BIIa 30; BIIb 18

9) RESISTENZA ALL’ABRASIONE (UNI EN ISO 10545-7)
La resistenza all’abrasione è la capacità della superficie dello smalto di resistere all’azione di usura provocata dal camminamento o dallo sfregamento di corpi maccanici (carrelli, ecc.). Tale azione d’usura è strettamente collegata all’agente meccanico (suola di gomma, suola di cuoio, ecc.); al materiale d’apporto (acqua, sabbia, fanco, ecc.) e all’intensità di traffico. Secondo la norma, le piastrelle vengono classificate secondo la loro destinazione d’uso in queste classi:
- PEI I Prodotti destinati ad ambienti sottoposti a traffico leggero e senza sporco abrasivo; es. bagni, camere da letto
- PEI II Prodotti destinati ad ambienti sottoposti a traffico medio e ad azione abrasiva medio-bassa; es. studi, soggiorni
- PEI III Prodotti destinati ad ambienti sottoposti a traffico medio forte con azione abrasiva media; es. ingressi, cucine di case private
- PEI IV Prodotti destinati ad ambienti sottoposti a traffico intenso; es. ristoranti, uffici, negozi, uffici pubblici (ad esclusione dei pavimenti sottostanti casse e banchi di pubblici esercizi e passaggi ristretti obbligati)
- PEI V Prodotti destinati ad ambienti sottoposti a traffico particolarmente intenso.

RIFACIMENTO / RESTAURO DI UNA PISCINA ESTERNA NON UTILIZZANDO I SOLITI MOSAICI VETROSI (O ALTRE CERAMICHE) MA UNA PITTURA IMPERMEABILE


 
Si illustra un ciclo per il  restauro di una piscina esterna in ceramica soggetta a perdite sostituendo la finitura esterna. Si premette che le perdite possono facilmente avvenire nelle riprese di getto (muro/platea di base), o attraverso ugelli, skimmer, faretti, ecc.che attraversano il calcestruzzo.
 
1 PULIZIA DEL SUPPORTO E RIMOZIONE VECCHIE CERAMICHE DEGRADATE
Senza incidere sugli impianti presenti, pulizia di tutte le superfici esterne mediante strumenti meccanici e idropulizia in pressione fino ad arrivare alla superficie in calcestruzzo. Rimozione dalla superficie verticale in calcestruzzo, mediante spazzolatura meccanica, sabbiatura o lavaggio con acqua in pressione tutti i residui di lattime di cemento, polvere, olio disarmante , grasso e qualsiasi elemento che possa impedire l’adesione dei prodotti da applicare.

2-  PREPARAZIONE DEI SUPPORTI INTERNI DELLA VASCA
Previa piccola demolizione accurata mediante idonei attrezzi meccanici per una profondità di almeno 6 cm.intorno agli elementi che attraversano la struttura in cls (ugelli, skimmer, faretti, ecc.) o in corrispondenza della fessurazione o della ripresa di getto, eseguire la sigillatura delle riprese di getto (magari agli angoli), delle fessurazioni, eventualmente presenti, delle tubazioni e di tutti i corpi passanti il calcestruzzo mediante applicazione di MAPEPROOF SWELL - Mapei, pasta monocomponente idroespansiva per la sigillatura impermeabile.
Applicare MAPEPROOF SWELL e confinare l’espansione applicando uno spessore di almeno 6 cm di malta MAPEGROUT BM.
Gli eventuali nidi di ghiaia (grandi porosità nel calcestruzzo) dovranno essere saturati con PLANITOP 400.

3-  APPLICAZIONE RASATURA
Regolarizzare le pareti verticali della vasca, utilizzando PLANITOP FAST 330, malta cementizia a presa rapida fibrorinforzata per la realizzazione di superfici verticali e orizzontali per spessori da 3 a 30 mm. PLANITOP FAST 330 è particolarmente indicato per interventi di regolarizzazione delle pareti verticali di piscine. Il rapido indurimento di PLANITOP FAST 330 consente di ridurre il tempo di attesa per l’applicazione del sistema successivo a sole 24 ore.

4- REALIZZAZIONE MASSETTO
Realizzazione del massetto di fondo, di spessore costante di 8 cm mediante l’impiego di TOPCEM PRONTO, malta premiscelata pronta all’uso per massetti a veloce asciugamento e a presa normale, a ritiro controllato, classificata come CT-C30-F6-A1fl in accordo alla normativa europea EN 13813 armato con rete metallica (da collocare al centro del massetto) diam.4 mm. maglia 10x10.
La posa del massetto dovrà avvenire in aderenza al supporto adeguatamente pulito, previa stesura di boiacca di ancoraggio confezionata con PLANICRETE (lattice di gomma sintetica), acqua e TOPCEM PRONTO in rapporto di 1:1:12 (parti in peso). Per evitare la formazioni di angoli a 90° o spigoli, realizzare delle “sgusce” arrotondate fra fondo e parete verticali, e ovunque sia necessaria questa operazione, utilizzando NIVOPLAN + PLANICRETE o MAPEGROUT 430.

5- IMPERMEABILIZZAZIONE E FINITURA DELLA VASCA:
Terminata la preparazione delle superfici, procedere su supporto completamente stagionato e asciutto, con l’applicazione di una mano di MAPECOAT I 600W, primer epossidico trasparente bicomponente in dispersione acquosa, diluito 1 a 1 con acqua pulita.
Le parti trattate con MAPECOAT I 600W dovranno essere rasate a distanza di 3-5 ore dall’applicazione dello stesso con una mano di TRIBLOCK FINISH, malta epossicementizia tricomponente tissotropica, in spessore non superiore a 3 mm.
Il giorno seguente all’applicazione di TRIBLOCK FINISH, si dovrà procedere con la stesura di una mano di MAPECOAT I 600W, diluito 1 a 1 con acqua pulita, e a distanza di 3-5 ore si potrà procedere con la realizzazione della prima mano di ELASTOCOLOR WATERPROOF, pittura elastica a base di resina acrilica in dispersione acquosa per la protezione di strutture impermeabilizzate ed in contatto diretto e permanente con acqua.
Il giorno seguente si potrà ultimare l’intervento con la seconda mano di ELASTOCOLOR WATERPROOF. 

6- RIEMPIMENTO PISCINA E MANUTENZIONE
Il riempimento della piscina con acqua dovrà avvenire a non meno di 20 giorni di distanza dall’applicazione dell’ultimo strato di ELASTOCOLOR WATERPROOF. Predisporre un adeguato piano di manutenzione delle superfici.

giovedì 17 aprile 2014

Ripristino calcestruzzo (copriferro) fessurato a seguito di ossidazione dei ferri di armatura





1)         Scalpellatura a mano o meccanica e spazzolatura dei ferri d'armatura
Le superfici da ripristinare dovranno essere preparate asportando completamente il calcestruzzo ammalorato mediante scalpellatura a mano o meccanica al fine di ottenere un supporto solido, esente da parti in distacco e sufficientemente ruvido. Asportazione corticale di conglomerato cementizio ammalorato, eseguita mediante scalpellatura a mano o meccanica, atta ad asportare tutto il calcestruzzo degradato e/o preparare la zona di attacco fra vecchi e nuovi getti, senza compromettere l’integrità e l’ancoraggio dei ferri d’armatura messi a nudo nonché l’integrità strutturale del calcestruzzo limitrofo non demolito. Successivo trattamento di pulizia dei ferri d’armatura affioranti, mediante spazzolatura a mano o meccanica, atta a rimuovere ed asportare ossidazioni, aggressivi chimici, parti superficiali incoerenti ed eventuali residui di oli, grassi, sporco e in generale qualsiasi altro materiale contaminante, fino a portare la superficie a metallo bianco. Compresi e compensati nel prezzo per dare il lavoro finito a regola d’arte: oneri per l’adozione di tutte le precauzioni necessarie per evitare danni alle strutture anche laddove vi è la presenza di impianti di servizio da proteggere durante l’esecuzione dei lavori; idonea attrezzatura demolitrice; onere dell’esecuzione da piattaforme mobili; sistemazione dei ferri di armatura a demolizione avvenuta (riposizionamento dei ferri con nuove legature e spessorazioni); energica soffiatura con aria compressa o con acqua in pressione sulle superfici del calcestruzzo trattato; pulizia del piano calpestabile, carico e trasporto a discarica autorizzata dei materiali di risulta. per spessori dello strato trattato fino a 2 centimetri (per ogni metro lineare di fessurazione).

2)         Protezione dei ferri d’armatura
Dopo la rimozione della ruggine, i ferri d’armatura dovranno essere trattati mediante l’applicazione a pennello di doppia mano di malta cementizia anticorrosiva monocomponente Mapefer 1K a base di leganti cementizi, polimeri in polvere e inibitori di corrosione hanno la specifica funzione di impedire la formazione di ossido.
Fornitura e posa in opera di trattamento passivante dei ferri d’armatura, mediante applicazione a pennello di doppia mano di malta cementizia anticorrosiva, monocomponente, a base di leganti cementizi, polimeri in polvere e inibitori di corrosione (tipo Mapefer 1K della MAPEI S.p.A.). L’applicazione della malta dovrà essere effettuata previa adeguata preparazione del supporto (da computarsi a parte) asportando il calcestruzzo ammalorato fino ad ottenere un sottofondo solido, esente da parti in distacco e sufficientemente ruvido e successiva rimozione dai ferri d’armatura della ruggine presente, mediante idrosabbiatura o spazzolatura meccanica (da computarsi a parte) avendo cura di portare la superficie a metallo bianco (grado SA 2½). Il prodotto è adatto per il trattamento protettivo rialcalinizzante dei ferri d’armatrura, dovrà possedere un pH superiore a 12, livello minimo per garantire la passivazione del ferro ed essere applicato a pennello in due mani avendo cura di coprire totalmente ed in modo omogeneo la superficie del ferro per uno spessore totale delle due mani non inferiore ai 2 mm. L’applicazione della prima mano dovrà essere eseguita fino a raggiungere uno spessore di 1 mm per tutta la lunghezza della barra, la seconda mano potrà essere applicata, in condizioni ambientali normali, dopo circa 2 ore dall’applicazione della prima mano o il giorno successivo, preferibilmente entro le 24 ore, in funzione dell’organizzazione del cantiere.
Il prodotto dovrà rispondere ai requisiti minimi richiesti dalla EN 1504-7 e avere le seguenti caratteristiche prestazionali:
-           Adesione al supporto (EN 1542) (MPa): ≥ 2;
-           Resistenza allo sfilamento delle barre d’acciaio (EN 15184): specifica superata;
-           Resistenza alla corrosione (EN 15183): specifica superata;
-           Tempo di attesa prima di applicare la malta da ripristino: 6-24 h (a +20°C);
-           Consumo (g/m): 100 (2 mm di prodotto applicato su un tondino da 8 mm);
Compresi e compensati nel prezzo per dare il lavoro finito a regola d’arte: – applicazione a pennello del prodotto in due mani.

3)         Lavaggio superfici
Idrolavaggio della superficie. Tutte le superfici in calcestruzzo e la superficie oggetto del ripristino del copriferro dovrà essere pulita e saturata a rifiuto con acqua, ma a superficie asciutta (condizione s.s.a.) mediante idrolavaggio. Idrolavaggio a pressione per la pulizia della superficie in calcestruzzo, mediante l’utilizzo di idropulitrice con una pressione maggiore di 150 bar, al fine di rimuovere stratificazioni di microrganismi, vecchie parti incoerenti, depositi pulverulenti o eventuali tracce di pellicole di precedenti trattamenti di verniciatura. Tale operazione, inoltre, si rende necessaria per bagnare a saturazione il supporto prima dell’applicazione di malte o betoncini cementizi, per migliorarne l’aggrappo.
Compresi e compensati nel prezzo per dare il lavoro finito a regola d’arte: – approvvigionamento e smaltimento delle acque, – oneri.

4)         Chiusura fessurazioni
Al fine di chiudere le fessurazioni nel calcestruzzo (ripristino del copriferro in corrispondenza delle lesioni) si procederà alla fornitura e posa di malta tissotropica monocomponente a ritiro compensato e a presa normale, di classe R4, ad elevata duttilità rinforzata con fibre inorganiche per medie prevalenze e spessori da 1 a 5 cm per strato avente le seguenti caratteristiche.
Fornitura e posa in opera di malta tissotropica monocomponente, a ritiro compensato e a presa normale, ad elevata duttilità, per medie prevalenze e lunghe distanze, a base cementizia, composta da leganti idraulici resistente ai solfati, aggregati selezionati, fibre sintetiche in poliacrilonitrile, fibre inorganiche, inibitore di corrosione organico e speciali additivi (tipo Mapegrout Easy Flow GF della MAPEI S.p.A.) per la ricostruzione di strutture degradate in calcestruzzo.
Le fibre inorganiche contenute all’interno della malta dovranno avere le seguenti caratteristiche:
-           lunghezza (mm): 12;
-           diametro (μm): 14;
-           resistenza a trazione (MPa): 1700;
-           modulo elastico (GPa): 72.
Il prodotto dovrà rispondere ai requisiti minimi richiesti dalla EN 1504-3 per le malte strutturali di classe R4 e avere le seguenti caratteristiche prestazionali:
-           Resistenza a compressione (EN 12190) (MPa): > 60 (a 28 gg);
-           Resistenza a flessione (EN 196/1) (MPa): 11 (a 28 gg);
-           Modulo elastico a compressione (EN 13412) (GPa): 27 (a 28 gg);
-           Adesione al supporto (EN 1542) (MPa): ≥ 2 (a 28 gg);
-           Espansione contrastata (UNI 8147) (μm/m): > 400 (a 1 g);
-           Resistenza alla fessurazione (“O Ring Test”): nessuna fessura dopo 180 gg.;
-           Resistenza alla carbonatazione accelerata (EN 13295): minore del calcestruzzo di riferimento; – profondità di penetrazione - (EN 12390/8) (mm): < 5
-           Assorbimento capillare (EN 13057) (kg/m²•h0,5): < 0,25 – tensione di adesione - (MPa): ≥ 25 – cicli di gelo-disgelo con sali disgelanti (EN 13687/1): > 2 (dopo 50 cicli) – cicli temporaleschi (EN 13687/2): > 2 (dopo 30 cicli) – cicli termici a secco (EN 13687/4): > 2 (dopo 30 cicli);
-           Reazione al fuoco (EN 13501-1) (Euroclasse): A1.
Compresi e compensati nel prezzo per dare il lavoro finito a regola d’arte: idrolavaggio delle superfici di attacco e saturazione con acqua del supporto immediatamente prima dell’applicazione della malta; applicazione a spatola, cazzuola o a spruzzo della malta in presenza di armature metalliche; staggiatura e frattazzatura delle superfici; accurata stagionatura della malta mediante applicazione di acqua nebulizzata per almeno 24 ore dopo l’applicazione.

5)         Rasatura superfici
Fornitura e posa in opera di rasatura cementizia idrofuga monocomponente a granulometria fine di colore grigio o bianco, ad elevata adesione, a base di leganti speciali ad alta resistenza, aggregati selezionati a grana fine, additivi speciali e polimeri sintetici in polvere (tipo Planitop 200 della MAPEI S.p.A.), per la rasatura a civile fine di supporti in calcestruzzo all’esterno. L’applicazione della malta dovrà essere effettuata previa adeguata preparazione del supporto (da computarsi a parte) asportando tutte le parti inconsistenti e in fase di distacco, fino ad ottenere un sottofondo solido, avendo cura di eliminare residui polverosi che impediscono una corretta adesione del prodotto e nel caso di vecchie pitture, queste dovranno essere consistenti e ben aderenti al supporto. Il prodotto dovrà essere applicato, su sottofondo pulito e umido per superfici assorbenti (calcestruzzi ed intonaci) , a spatola metallica liscia in uno spessore massimo di 3 mm per mano e successivamente rifinito con la stessa spatola o con frattazzino di spugna. In corrispondenza delle fessurazioni precedentemente ripristinate, agli angoli verticali e orizzontali, in corrispondenza delle parti ricostruite, dovranno essere eseguiti in 2 mani interponendo tra la 1° e la 2° una rete in fibra di vetro alcali resistente (in conformità alla guida ETAG 004) a maglia 4,5 x 4 mm e con grammatura di 150 g/m² (tipo Mapenet 150 della Mapei S.p.A.). Teli adiacenti di rete in fibra di vetro dovranno essere sormontati lungo i bordi per una larghezza di almeno 5 cm.
Il prodotto dovrà rispondere ai requisiti minimi richiesti dalla EN 1504-2 rivestimento (C), secondo i principi MC e IR, per la protezione del calcestruzzo, inoltre dovrà essere classificato secondo EN 998-1 come rasatura di intonaci tipo GP, categoria CS IV e avere le seguenti caratteristiche prestazionali:
-           Resistenza a compressione (EN 12190) (MPa): > 20 (a 28 gg);
-           Adesione al supporto (calcestruzzo) (EN 1542) (MPa): ≥ 2 (a 28 gg);
-           Adesione al supporto (MPa): – rivestimento plastico: ≥ 1,5;
-           Impermeabilità espressa come coefficiente di permeabilità all’acqua libera (EN 1062-3) (kg/m²•h0,5): W < 0,1 - Classe III(bassa permeabilità all’acqua) secondo EN 1062-1;
-           Consumo (per mm di spessore) (kg/m²): circa 1,3.
Compresi e compensati nel prezzo per dare il lavoro finito a regola d’arte: – applicazione a spatola metallica liscia della rasatura; – finitura superficiale con spatola metallica liscia o frattazzino di spugna.

6)         Finitura finale
Fornitura e posa in opera di un fondo ad alto riempimento monocomponente fibrorinforzato elastomerico rivestimento a base di resina acrilica elastica in dispersione acquosa e quarzo sferico fine (tipo Elastocolor Rasante SF della MAPEI S.p.A.) previa applicazione di relativo primer (tipo Malech, Elastocolor Primer o Quarzolite Base Coat della MAPEI S.p.A.).
La finitura inoltre dovrà avere le seguenti caratteristiche:
-           Colore: a scelta della D.L. o secondo cartella colori del produttore;
-           Consumo (kg/m²): spatola: 0,7-0,8 (per mano); pennello o rullo: 0,3-0,5 (per mano);
-           Permeabilità al vapore acqueo: µ 1242 (UNI EN 7783-1,2);
-          Permeabilità all’acqua W24 [(kg/(m²•h0,5)]: 0,04 (UNI EN 1062-3) esito/classe conforme (W24 < 0,1);
-           Resistenza alla fessurazione crack bridging ability statico UNI EN 1062-7 crack bridging (µm): 1000 esito/classe A3 (> 0,5 mm);
-           Resistenza alla fessurazione crack bridging ability dinamico UNI EN 1062-7: esito/classe B2; Prova di aderenza per trazione diretta UNI EN 1542: esito/classe conforme aderenza ≥ 0,8 N/mm²;
-           Reazione al fuoco EN 13501-1: euroclasse B s1 d0;
-           Esposizione agli agenti atmosferici artificiali UNI EN 1062-11:2002: 4.2 esito/classe conforme;
-           Diffusione ione cloruro UNI 7928: penetrazione mm 0,0.
Compresi e compensati nel prezzo ogni altra opera per dare il lavoro finito a perfetta regola d’arte.

CONTRATTO LAVORI PRIVATI TRA COMMITTENTE E IMPRESE (PIU' SEMPLICE, SNELLO E AGGIORNATO DI QUELLO PROPOSTO DALLE VARIE CAMERE DI COMMERCIO)


LAVORI DI MANUTENZIONE ORDINARIA E STRAORDINARIA



Contratto d'appalto e capitolato speciale

per l’appalto dei lavori misura


Articolo I.               Designazione dei contraenti e assunzione dell'appalto

Tra il Sig. .............................................................residente in .........................................................che sarà d'ora in avanti qualificato come committente, proprietario di un immobile di cui dispone il libero uso, sito in .................................................................................................................................................
e il Sig.  .................................................................. residente in .............................................. nella sua qualifica di ............................................................... dell'impresa ..............................................................con sede in ........................................................... Via. .....................................................................Cod. Fisc. ............................................................ P. IVA. ....................................................................intestataria delle seguenti posizioni assicurative: presso l'INAIL - sede di .......................................................... n. ............................................................ presso l'INPS - sede di. .................................................. n. ........................................................ iscritta presso la Cassa Edile (posizione n. .....................................................) e d'ora in avanti designata quale appaltatore, si conviene che il primo affida al secondo che dichiara di assumerlo, l'appalto per l'esecuzione dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria dell’immobile sito in …………………………………………………………………………… edificio ad uso abitazione, in conformità degli elaborati redatti dall’arch. …………………………………………………………… e disciplinato dai successivi articoli.

Articolo II.            Importo presunto dell'appalto

L'importo presunto complessivo dell'appalto è di € ............................................................. (diconsi euro ............................................................). Tale importo non vincola il risultato finale della liquidazione.

Articolo III.         Pagamenti in acconto e saldo

I pagamenti verranno eseguiti dal committente in favore dell’appaltatore a fronte di regolari fatture fiscali, previa autorizzazione del Direttore dei Lavori, secondo le seguenti modalità:
-          10% alla sottoscrizione del presente contratto;
-          20% al termine dei lavori relativi ai parapetti del torrino;
-          20% al termine dei lavori relativi al piano primo;
-          50% al termine dei lavori (30 gg. a partire dalla data di collaudo, secondo le modalità di seguito illustrate).

Articolo IV.          Direttore dei lavori

Il committente dichiara di aver affidato la direzione dei lavori all’arch. ……………………………………………….. iscritto nell'Albo degli Architetti di ……………………………………...

Articolo V.             Direttore del cantiere

L'appaltatore affida la direzione del cantiere al sig. ...................................................residente in ..............................................

Articolo VI.          Oggetto dell'appalto

L'appalto ha per oggetto i lavori di manutenzione ordinaria dell’immobile sito in ………………………………………………………………………………………………….……………………………….secondo gli elaborati prodotti dall’arch. ……………………………………………………………………………………..
L'appalto comprende le opere, le somministrazioni, le prestazioni edili e le forniture complementari occorrenti per dare compiuti i lavori in ogni parte, le prestazioni di mano d'opera, le somministrazioni di materiali e le opere murarie occorrenti per la posa secondo il computo metrico allegato. L'appaltatore si impegna a ricevere, provvedere allo scarico, accatastamento, immagazzinamento, custodia, cura, integrità, sollevamento e trasporto al luogo di impiego dei materiali e manufatti necessari (anche quelli eventualmente approvvigionati dal committente). Per tali prestazioni, comprese le pose ed assistenza alle pose in opera, l'appaltatore non potrà pretendere particolari compensi.

Articolo VII.       Documenti contrattuali

Sono allegati al contratto di appalto:
a)        l'elenco dei prezzi unitari (all. n 1)
b)       il computo metrico (all. n 2 );
c)        gli elaborati descrittivi di progetto e gli elaborati grafici di progetto (all. n 3);
d)       il programma cronologico di esecuzione concordato tra appaltatore e committente (all. n. 4 );
L’appaltatore, prima dell’inizio dei lavori dovrà confermare qualità e quantità dei lavori previsti negli allegati al contratto di appalto, approvare,  condividere e sottoscrivere le scelte tecniche effettuate.

Articolo VIII.    Difformità fra documenti contrattuali

Le indicazioni e prescrizioni riportate sui documenti contrattuali si integrano e completano vicendevolmente. Nel caso di divergenza fra due o più documenti, il contenuto di ciascun documento ha valore prevalente su quello dei successivi secondo l'ordine in cui i documenti sono elencati nel precedente articolo.

Articolo IX.          Forma dell'appalto

Il prezzo dell'appalto è determinato a misura. La somma prevista nel contratto può variare tanto in più quanto in meno secondo la quantità effettiva di opere eseguite. Le opere saranno compensate in base all'elenco dei prezzi unitari.

Articolo X.             Termine per l'esecuzione dei lavori

I lavori devono essere condotti in modo che le parti interessate siano ultimate in ogni loro parte per le opere di competenza dell'appaltatore, entro giorni ……………………………………………. (………………………..) solari e consecutivi dalla data di consegna dei lavori. Per ogni giorno di ritardo sul termine dei lavori di cui al precedente comma, questi è passibile di una penale di € 100,00 comprensiva del risarcimento di ogni ulteriore danno.

Articolo XI.          Cessione e subappalto

L'appaltatore non può cedere ad altri il contratto di appalto sotto pena della sua risoluzione e del risarcimento dei danni a favore del committente. Sono invece consentiti i subappalti di singole opere e prestazioni, previa autorizzazione del committente. L'appaltatore rimane comunque responsabile, nei confronti del committente, dell'opera e delle prestazioni subappaltate come dell'opera e prestazioni proprie.

Articolo XII.       Nomina del direttore dei lavori

In rapporto al mandato conferito al direttore dei lavori, il committente riconosce l'operato dello stesso, quale suo rappresentante, per tutto quanto attiene all'esecuzione dei lavori oggetto dell'appalto.

Articolo XIII.    Compiti del direttore dei lavori

Il direttore dei lavori ha il compito di controllare e verificare che l'esecuzione dell'opera avvenga secondo il progetto e i patti contrattuali e a regola d'arte. Il direttore dei lavori non può disporre variazioni sostanziali dell'opera, essendo queste di competenza del committente. Il direttore dei lavori esercita personalmente l'incarico conferitogli, salva la possibilità di delegare specifiche mansioni esecutive ai suoi collaboratori. Gli ordini e le istruzioni del direttore dei lavori possono essere comunicati per iscritto (anche per mezzo di e-mail certificata) o verbalmente. L'appaltatore ha facoltà di fare le proprie osservazioni e richieste. L'appaltatore ha inoltre il diritto/dovere di muovere obiezioni agli ordini del direttore dei lavori qualora li ritenga fondatamente contrastanti col buon esito tecnico e con l'economia della costruzione. Il direttore dei lavori è tenuto:
a)        a sollecitare l'accordo fra il committente e l'appaltatore in ordine ad eventuali variazioni del progetto necessarie;
b)       a verificare le cause e i tempi di slittamento dei programmi concordati dei lavori;
c)        a procedere al collaudo dei lavori.

Articolo XIV.     Il direttore del cantiere

L'appaltatore deve indicare la persona cui è affidata la direzione del cantiere. L'appaltatore rimane responsabile nei confronti del committente dell'operato del proprio rappresentante. Il direttore del cantiere deve essere reperibile per tutta la durata dei lavori. Al direttore del cantiere compete:
a)                   La cura dell'organizzazione del cantiere.
b)                  La cura della disciplina del cantiere e quindi anche l'allontanamento di coloro che si rendessero colpevoli di insubordinazione e disonestà vietando l'accesso in cantiere alle persone non addette ai lavori e non autorizzate dal direttore dei lavori.
c)                   L'osservanza delle disposizioni atte ad evitare infortuni sul lavoro e danni a terzi.

Articolo XV.        Obblighi ed oneri dell'appaltatore

Compete all'appaltatore:
a)        l'organizzazione del cantiere, l'impiego dei mezzi d'opera l'attuazione delle opere provvisionali, nonché l'adozione di quanto previsto e disposto dalle leggi e regolamenti vigenti e suggerito dalla pratica, al fine di evitare danni, sinistri ed infortuni alla maestranza impiegata in cantiere e a terzi;
b)       la disciplina della maestranza di cantiere;
c)        la realizzazione delle opere previste nel progetto e degli ordini impartiti dal direttore dei lavori, in conformità alle pattuizioni contrattuali. Indipendentemente da quanto disposto ai capi precedenti, ed a loro integrazione e maggior chiarimento, competono all'appaltatore, in quanto tale, i seguenti obblighi e relativi oneri e spese:
1)       eseguire regolarmente tutti i lavori in conformità al progetto ed ai particolari esecutivi e richiedere al direttore dei lavori tempestive disposizioni per le particolarità che eventualmente non risultino da disegni, dalla descrizione delle opere o comunque dai documenti contrattuali;
2)       tenere a disposizione del direttore dei lavori i disegni, le tavole ed i casellari di ordinazione per gli opportuni raffronti e controlli, con divieto di darne visione ad estranei e con formale impegno di astenersi dal riprodurre o contraffare i disegni ed i modelli avuti in consegna dal direttore dei lavori;
3)       segnalare al direttore dei lavori l'eventuale personale tecnico alle sue dipendenze, destinato a coadiuvarlo e sostituirlo;
4)       applicare ai lavoratori dipendenti le condizioni normative e retributive risultanti dai contratti collettivi di lavoro vigenti nelle località e nei tempi in cui si svolgono i lavori;
5)       osservare le norme e prescrizioni dei contratti collettivi, delle leggi e dei regolamenti sulla tutela, protezione, assicurazione ed assistenza dei lavoratori;
6)       predisporre le attrezzature e i mezzi d'opera normalmente occorrenti per la esecuzione dei lavori ad esso affidati, nonché gli strumenti necessari per tracciamenti, rilievi, misurazioni e controlli dei lavori stessi;
7)       provvedere ai tracciamenti con proprio personale previa consegna e verifica, con il direttore dei lavori, dei punti fissi planimetrici ed altimetrici;
8)       predisporre le opere provvisionali comunemente occorrenti per la costruzione, quali ponteggi, steccati, baracche per il deposito dei materiali ed un locale per la direzione dei lavori, se da questa richiesto;
9)       provvedere al conseguimento dei permessi di scarico, per l'occupazione del suolo pubblico, per le cesate, per l'illuminazione notturna delle stesse e relativi oneri e depositi;
10)    provvedere agli allacciamenti provvisori per i servizi di acqua, energia elettrica, gas, telefono e fognature per il cantiere, in quanto necessari quando non si possa far luogo agli allacciamenti definitivi;
11)    provvedere allo scarico ed al trasporto a deposito nell'ambito del cantiere di tutti i materiali eventualmente approvvigionati dal committente e dai suoi fornitori. Tale scarico è a totale cura e spesa dell'appaltatore solo quando si riferisce a materiali ed a forniture per le quali gli competono la posa o l'assistenza alla posa in opera, valutate in base ai prezzi di elenco. Nel caso che i materiali dovessero pervenire oltre l'orario nor­male di lavoro, l'appaltatore dovrà essere informato tempestivamente perché possa predisporre, se possibile, il personale al quale competeranno le maggiorazioni per lavoro in turno straordinario, la cui maggiore spesa è posta a carico dell’appaltatore stesso.
12)    provvedere alla sorveglianza del cantiere, alla protezione, alla pulizia e all’integrità delle parti (muri, pavimenti, giardini, infissi, ecc.) non interessate dai lavori, allo sgombero - a lavori ultimati - delle attrezzature, dei materiali residuati e di quant'altro non utilizzato dall'appaltatore nella esecuzione delle opere;
13)    provvedere agli adempimenti di legge in materia di prevenzione infortuni, attuando le relative misure di sicurezza;
14)    provvedere alla copertura assicurativa totale del cantiere, di responsabilità civile verso terzi, cose e dipendenti.
15)    ottemperare agli obblighi del decreto legislativo 81/08.

Articolo XVI.     Obblighi ed oneri del committente

Competono al committente:
a)        la stesura del contratto d'appalto e degli allegati;
b)       la dotazione delle utenze definitive di energia elettrica, acqua, gas, telefono e fognatura;
c)        gli oneri riguardanti le competenze professionali del direttore dei lavori.

Articolo XVII.  Consegna dei lavori

La consegna dei lavori deve avvenire non oltre tre giorni dalla data della stipulazione del contratto. Il committente anche tramite il Direttore dei Lavori dovrà notificare all'appaltatore, a mezzo di lettera raccomandata o e-mail certificata, il giorno, l'ora il luogo fissati entro il termine sopra previsto, per la consegna delle aree necessarie per dare inizio ai lavori. Qualora l'appaltatore non si presenti nel giorno e luogo stabiliti gli viene assegnato un termine perentorio, trascorso inutilmente il quale il committente ha diritto alla risoluzione del contratto e al risarcimento del danno..

Articolo XVIII.                      Prove e verifiche nel corso dell'esecuzione

Durante l'esecuzione, il direttore dei lavori procederà al controllo delle misure ed effettuerà i normali accer­tamenti tecnici, rimanendo a carico dell'appaltatore i mezzi occorrenti, le prestazioni di mano d'opera e le spese per gli anzidetti normali accertamenti. Il direttore dei lavori segnalerà tempestivamente all'appaltatore le eventuali opere che non ritenesse eseguite a regola d'arte ed in conformità alle prescrizioni contrattuali; l'appaltatore provvederà a perfezionare ed a rifare a sue spese tali opere, salvo formulare riserva ove non ritenesse giustificate le osservazioni del direttore dei lavori. Qualora l'appaltatore non intenda ottemperare alle disposizioni ricevute, il committente avrà facoltà di provvedervi direttamente o a mezzo di terzi. In ogni caso, prima di dare corso ai perfezionamenti o rifacimenti richiesti, dovranno essere predisposte, in contraddittorio fra le parti, le necessarie misurazioni o prove. Qualora nella costruzione si verifichino assestamenti, lesioni od altri inconvenienti, l'appaltatore deve pre­starsi agli accertamenti sperimentali necessari per riconoscere se egli abbia in qualche modo trasgredito alle leggi vigenti o alle abituali buone regole di lavoro.

Articolo XIX.     Accesso al cantiere

I tempi per l’accesso al cantiere saranno concordate con il committente. Nel caso che i lavori debbano essere parzialmente o totalmente sospesi per cause dipendenti direttamente o indirettamente dal committente, l'appaltatore non ha diritto né a chiedere la risoluzione del contratto né al risarcimento dei danni. Allo stesso tempo, il termine di ultimazione si intende differito di intesa con la Direzione Lavori.

Articolo XX.        Sospensione imputabile all'appaltatore

Nel caso che l'appaltatore sospenda senza giustificato motivo i lavori o li rallenti in modo tale da pregiudicare la realizzazione dell'opera come prevista dal programma dei lavori, il committente ha diritto di dichiarare la risoluzione del contratto con facoltà di far proseguire i lavori da altre imprese, salvo ogni ragione di danno.

Articolo XXI.     Oggetto del collaudo

L'appaltatore deve ultimare i lavori nel termine di cui ai precedenti articoli. L'ultimazione dei lavori appena avvenuta, deve essere dall'appaltatore comunicata per iscritto al direttore dei lavori il quale, in contraddittorio dell'appaltatore, inizierà, entro 10 giorni dalla richiesta dell'impresa, le operazioni di collaudo.
Il collaudo ha lo scopo di accertare:
1)       se l'opera fu eseguita a regola d'arte e secondo le prescrizioni tecniche prestabilite;
2)       se fu eseguita in conformità del contratto e delle varianti regolarmente ordinate;
3)       se i dati risultanti dai conti e dai documenti giustificativi corrispondono tra loro e con le risultanze di fatto, non solo per dimensioni, forme e quantità, ma anche per qualità dei materiali e delle provviste.

Articolo XXII.  Pagamento a saldo

Non oltre 30 giorni dalla data di conclusione delle operazioni di collaudo avente esito positivo, si procederà al pagamento del saldo contrattuale (50%). In caso di disaccordo sulle risultanze del collaudo, l'appaltatore ha diritto al pagamento, in via provvisoria, della quota parte del saldo riconosciutagli dal direttore dei lavori.

Articolo XXIII.                      Vizi dell'opera

Qualora dalle visite e dagli accertamenti effettuati in sede di collaudo emergessero difetti di esecuzione imputabili all'appaltatore e tali da rendere necessari lavori di riparazione o completamento, l'appaltatore stesso è tenuto ad eseguirli entro il termine prescritto dal Direttore dei Lavori. Le operazioni di collaudo, in questo caso, sono prorogate fino alla conclusione dei lavori di riparazione o completamento richiesti.  

Articolo XXIV.                       Responsabilità per vizi di progetto fornito dal committente

L 'appaltatore è responsabile dell'esecuzione dell'opera a regola d'arte e secondo il progetto ai sensi e per gli effetti degli artt. 1667, 1668 e 1669 c.c.. Rimane comunque ferma la responsabilità dell'appaltatore per reati che siano derivati dall'esecuzione del progetto viziato ovvero dall'esecuzione secondo istruzioni errate, ovvero la responsabilità civile per danni arrecati a terzi nella esecuzione. In rapporto a tali responsabilità, l'appaltatore ha il diritto dovere di rifiutare di eseguire il progetto viziato e tener fermo il rifiuto anche nel caso di ordine o consenso scritto del commit­tente.

Articolo XXV.   Rinvio

Per quanto non esplicitamente disposto nel presente capitolato si applicano le norme del Codice civile.




Luogo e data                                                                                                                                         firma Committente

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firma Impresa

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