mercoledì 18 settembre 2013

POSA CERAMICHE IN UN BAGNO - DOCCIA E VASCA


Indicazioni tecniche
Posa materiale ceramico in ambiente interno -  bagno – con destinazione d’uso residenziale non soggetto a traffico pesante

PREMESSA
La presente relazione intende illustrare le indicazioni tecniche riguardanti la posa del materiale ceramico di finitura (sono escluse le finiture in altro materiale come lapidei, legno, ricomposti, ecc.) in un ambiente interno (bagno) in un ambiente interno (bagno) con destinazione d’uso residenziale.
Verificate le prestazioni termo-igrometriche, acustiche e statiche relative alle superfici dell’ambiente in cui intervenire e verificate le quote esistenti rispetto a quelle di progetto (in rapporto ai diversi spessori dei materiali scelti), si suggerisce di eseguire preventivamente la posa dell’eventuale nuovo intonaco sulle pareti verticali e, in seguito, quella del massetto come di seguito indicato.

1. SUPPORTO VERTICALE INTONACATO
Verificare le caratteristiche dell’intonaco posato (planarità *, spessore minimo 15 mm., ecc.) nel rispetto delle prescrizioni della Norma UNI EN 1015 (intonaco cementizio: consistenza, adesione, resistenza a compressione, permeabilità al vapore, ecc.).
Si consiglia di interporre nell’intonaco una rete metallica diam.2 mm.
Preventivamente il supporto esistente dovrà essere valutato nella sua consistenza e si dovrà verificare la presenza di eventuali fenomeni di umidità (di infiltrazione, di condensazione, di risalita). Tali fenomeni, i quali impediscono la posa di una finitura ceramica, dovranno essere oggetto di specifici interventi di risanamento.
Sul supporto intonacato, in corrispondenza della superficie che NON dovrà ricevere la finitura ceramica (generalmente **, la fascia superiore delle pareti verticali e l’intradosso del soffitto), dovrà essere applicato un primer a base di resina siliconica in dispersione acquosa per uniformare l’assorbimento del supporto, ad alta penetrazione, purché non particolarmente assorbente. L’applicazione potrà avvenire a pennello, rullo o spruzzo.
Il prodotto dovrà avere le seguenti caratteristiche:
- Massa volumica: ca. 1,01g/cm3
- Residuo secco: 5 %
- Tempo di attesa per essere sovraverniciato: 12-24 h
- Consumo: 0,1-0,15 kg/m2
(Caratteristiche equivalenti a Silancolor Primer Plus ® della Mapei S.p.A. Le modalità di applicazione sono indicate nelle specifiche schede tecniche)***.

In seguito si applicherà, sul primer, un rivestimento in pasta a base di resina siliconica in dispersione acquosa ad alta traspirabilità e idrorepellenza. L’applicazione dovrà avvenire in uno o più strati tramite spatola inox o plastica.
La finitura dovrà avere le seguenti caratteristiche:
- Colore: a scelta della Committenza. - per la composizione/personalizzazione del colore rivolgersi presso un “Centro Colore” dotato di tintometro.
- Massa volumica dell’impasto: 1.650 – 1.900 kg/m3
- Residuo secco: ca. 80%
- Fattore di resistenza alla diffusione del vapore: μ =178 (DIN 52615)
- Resistenza al passaggio di vapore di uno strato di 1,5 mm di spessore in metri d’aria equivalente (Sd) (DIN 52615) (m): 0,267
- Fattore di assorbimento d’acqua per capillarità (W) (DIN 52617) (kg/(m h0,5)): 0,12
- Sd W = 0,032 
- Tempo di sovrapplicazione: 12-24 h
- Consumo: 1,7 - 2,3 kg/m2 (per mano a seconda della rugosità del supporto)
(Caratteristiche equivalenti a Silancolor Tonachino Plus ® della Mapei S.p.A. Le modalità di applicazione sono indicate nelle specifiche schede tecniche) ***.

2. VERIFICA DEL MASSETTO CEMENTIZIO
Verificare le caratteristiche del massetto esistente, in cui eventuali fessurazioni o lacune dovranno essere opportunamente sigillate mediante resine epossidiche.
Il massetto dovrà presentarsi: planare, privo di polvere, privo di fessurazioni, compatto, stagionato ****, dimensionalmente stabile, resistente meccanicamente.
Nel caso non vi fossero tutte le condizioni precedentemente illustrate o nel caso di rifacimento dell’impianto idrico/elettrico/termico, si dovrà procedere alla posa di un nuovo massetto cementizio che dovrà avvenire dopo aver progettato l’impianto ed aver fissato, opportunamente, eventuali tubazioni alla caldana mediante vincolo meccanico.
Prima della posa del massetto, si dovrà livellare la superficie interessata dagli eventuali impianti mediante livellatura cementizia.
Lungo il perimetro dell’ambiente, nelle parti di contatto tra pareti verticali e nuovo massetto, dovrà essere collocata una fascia di materiale comprimibile (spessore 10 mm.; altezza superiore alla somma dello spessore del massetto e dello spessore della finitura scelta *****).
Attesa la stagionatura della livellatura, dovrà essere posata una barriera al vapore di polietilene (spessore 300 micron (0,3 mm.) ca) ******.
In seguito, si procederà alla stesura del massetto con malta premiscelata a base di legante idraulico speciale a presa normale (spessore costante, non inferiore a 50 mm.) armato interponendo, nel suo spessore, una rete metallica inossidabile (maglia 50 x 50 mm ; ∅4 mm.), mediante staggiatura e frattazzatura (durante la posa, costipare il getto e proteggerlo, dopo l’esecuzione, con foglio di polietilene fino a completa maturazione del cls).
Il prodotto deve avere le seguenti caratteristiche tecniche:
- Massa volumica dell’impasto: 2.100 kg/m3
- Pedonabilità: > 12 h
- Resistenza a compressione a 28 gg: > 30 N/mm2
- Umidità residua: < 2 % (dopo 4 gg)
(Caratteristiche equivalenti a Topcem Pronto ® della Mapei S.p.A. Le modalità di applicazione sono indicate nelle specifiche schede tecniche) ***.

3. SCELTA DEL RIVESTIMENTO
La scelta di una finitura in ceramica quale rivestimento per un bagno all’interno di un contesto residenziale è, generalmente, corretta. Infatti, la ceramica (gres porcellanato, monocottura, bicottura, mosaico, ecc.), eventualmente attraverso opportuni trattamenti, consente di ottenere una superficie facilmente lavabile e poco assorbente ovvero di soddisfare i principali requisiti richiesti ad un ambiente destinato alla residenza e soggetto alla presenza costante di acqua (vapore acqueo/stato liquido).
Allo stesso tempo, la Normativa Europea (UNI EN 14411 – UNI EN 10545) stabilisce ulteriori requisiti da soddisfare e che il Committente deve opportunamente valutare:

  • - Tolleranze relativamente a larghezza e lunghezza, spessore, rettilineità degli spigoli, ortogonalità, planarità, aspetto.
  • - Assorbimento acqua.
  • - Resistenza alla flessione.
  • - Resistenza all’impatto.
  • - Resistenza all’abrasione.
  • - Dilatazione termica.
  • - Resistenza agli sbalzi termici.
  • - Dilatazione all’umidità.
  • - Resistenza al cavillo.
  • - Resistenza al gelo.
  • - Resistenza all’attacco chimico.
  • - Resistenza alle macchie.
  • - Cessione di Pb e Cd.
  • - Differenze di colore.
  • - Resistenza allo scivolamento.

4. INDICAZIONI TECNICHE PER LA POSA DEL RIVESTIMENTO

4.1. POSA DELLA FINITURA CERAMICA – AD ESCLUSIONE DEL MOSAICO IN PASTA VETROSA
Verificati i requisiti dell’intonaco e progettata la collocazione della ceramica scelta (posizione, giacitura, ricorsi, giunti, sfridi, ecc.) in relazione alle geometrie dell’ambiente esistente (dimensioni, bucature, dislivelli, altezze, ecc.), la posa della finitura ceramica dovrà avvenire utilizzando un idoneo adesivo selezionato in funzione del formato della ceramica:
1. Per formati di piastrelle ceramiche con una dimensione (largh. / lungh.) massima di 300 mm. (es. 10x10; 20x20; 30x30; area superficie piastrella < 900 cmq): optare per un adesivo cementizio migliorato, a scivolamento verticale nullo e con tempo aperto allungato, classificato come C2TE secondo EN 12004.
(Caratteristiche equivalenti a Keraflex ® della Mapei S.p.A. Le modalità di applicazione sono indicate nelle specifiche schede tecniche) ***.
2. Per formati di piastrelle ceramiche con una dimensione (largh. / lungh.) massima di 500 mm. (es. 33x33; 40x40; 50x50; area superficie piastrella < 2500 cmq): optare per un adesivo cementizio migliorato, a scivolamento verticale nullo e con tempo aperto allungato, deformabile, idoneo per spessori da 3 a 15 mm, classificato come C2TE secondo EN 12004 e come S1 secondo EN 12002.
(Caratteristiche equivalenti a Keraflex Maxi S1 ® della Mapei S.p.A. Le modalità di applicazione sono indicate nelle specifiche schede tecniche) ***.
3. Per formati di piastrelle ceramiche con una dimensione (largh. / lungh.) oltre i 500 mm. (es. 60x60; 30x60; 30x90; area superficie piastrella >;2500 cmq):
optare per un adesivo cementizio migliorato altamente deformabile, ottenuto dalla miscelazione di adesivo cementizio normale con speciale lattice classificato come C2TE secondo EN 12004 e come S2 secondo EN 12002.
(Caratteristiche equivalenti a Kerabond ® della MAPEI S.p.A. + Isolastic ® della Mapei S.p.A. Le modalità di applicazione sono indicate nelle specifiche schede tecniche)***.
La posa della ceramica dovrà rispettare i giunti lungo il perimetro delle superfici, agli angoli (in orizzontale ed in verticale), ai cambi di materiale e di geometria e dovrà rispettare la Norma CEN/TR 13548 - Regole generali per la progettazione e l’installazione delle piastrellature ceramiche la quale specifica i requisiti di qualità di una piastrellatura.
La piastrellatura, specie sulle superfici orizzontali, dovrà presentarsi planare, senza gobbe o avvallamenti, con fughe rettilinee e regolari, senza dislivelli fra piastrelle adiacenti, ecc. ed essere in grado di svolgere per lungo tempo le proprie funzioni tecniche ed estetiche, senza deteriorarsi a seguito delle sollecitazioni di esercizio. La piastrellatura dovrà essere sicura, rispetto ad eventi che possano provocare danni alle persone (ad esempio, cadute per scivolamento, dislivelli). A tal fine utilizzare un idoneo sistema di livellamento.

4.2. SIGILLATURA DELLA PIASTRELLATURA
Verificato il corretto incollaggio della ceramica (uniformità della stesura dell’adesivo, dell’assenza di vuoti nel retro della ceramica, ecc.), l’assenza di residui nella sede della fuga (residui di collanti, sporco, ecc.) ed attesi i tempi di stagionatura del collante (come da scheda tecnica), la stuccatura della piastrellatura dovrà avvenire con stuccatura decorativa di fughe mediante applicazione di malta epossidica colorata antiacida come RG (EN 13888) a due componenti.
(Caratteristiche equivalenti a Kerapoxy Design ® della Mapei S.p.A. Le modalità di applicazione sono indicate nelle specifiche schede tecniche)***.
L’ampiezza della fuga, per un ambiente interno ad uso residenziale di limitata superficie, dovrà essere proporzionale al formato della ceramica scelta.
In particolare, la fuga, assicurata dall’utilizzo di idonei distanziatori *******, dovrà avere:
1. ampiezza minima 3 mm. per ceramiche con area superficie piastrella <2500 cmq="" nbsp="" p="">
2. ampiezza minima 5 mm. per ceramiche con area superficie piastrella > 2500 cmq e con una dimensione massima superiore a 50 cm (ex. 60x60; 30x60; 30x90; ecc.).
La superficie finale dovrà essere compatta, non assorbente e facilmente pulibile (questa condizione dipende anche dalla dimensione della fuga), esente da ritiri, crepe e fessurazioni; la stuccatura dovrà essere caratterizzata da un’elevata durezza e resistenza. I colori dovranno essere uniformi.

4.3. SIGILLATURA DEI GIUNTI
Sigillatura (spessore 10 mm) lungo tutto il perimetro dell’ambiente da rivestire, lungo tutti gli angoli interni ed in corrispondenza delle aperture, mediante applicazione di sigillante siliconico monocomponente a base acetica, (Caratteristiche equivalenti a Mapesil AC ® della Mapei S.p.A. - Le modalità di applicazione sono indicate nelle specifiche schede tecniche)*** in grado di assorbire movimenti dei giunti fino ad un’ampiezza del 20%, previa applicazione di primer - promotore di adesione (Caratteristiche equivalenti a Primer FD ® della Mapei S.p.A. - Le modalità di applicazione sono indicate nelle specifiche schede tecniche)***. La sigillatura dovrà limitare l’insorgere di muffe.
Particolare attenzione dovrà essere posta nella progettazione dei giunti sulle superfici dove si alternano materiali differenti o di diverso spessore (vasca/ceramica; mosaico/piastrella; ecc.) ed in corrispondenza di variazioni di geometria.

4.4. POSA DEL RIVESTIMENTO IN MOSAICO
Verificati i requisiti dell’intonaco di supporto e progettata la collocazione delle tessere di mosaico di ceramica, montate su fogli, la posa del mosaico scelto dovrà avvenire mediante adesivo poliuretanico bicomponente ad alte prestazioni, classificato come R2T secondo EN 12004. (Caratteristiche equivalenti a Keralastic T ® della Mapei S.p.A. Le modalità di applicazione sono indicate nelle specifiche schede tecniche) ***.
Verificato il corretto incollaggio del mosaico (uniformità della stesura dell’adesivo, dell’assenza di vuoti nel retro delle tessere, ecc.) ed attesi i tempi di stagionatura del collante (come da scheda tecnica), la stuccatura delle tessere di mosaico dovrà avvenire con stuccatura decorativa di fughe, mediante applicazione di malta epossidica colorata antiacida come RG (EN 13888) a due componenti.
(Caratteristiche equivalenti a Kerapoxy Design ® della Mapei S.p.A. Le modalità di applicazione sono indicate nelle specifiche schede tecniche)***.
La dimensione della fuga è valutata in relazione alle partizioni interne del foglio su cui sono montate le tessere del mosaico. La superficie finale dovrà essere compatta, non assorbente e facilmente pulibile, esente da ritiri, crepe e fessurazioni; la stuccatura dovrà essere caratterizzata da un’elevata durezza e resistenza. I colori dovranno essere uniformi.

5. ZONA DOCCIA
La posa del “piatto doccia” o la realizzazione di una “zona doccia”, ricavata direttamente nella pavimentazione (soluzione che garantisce una maggiore “accessibilità” all’Utente), sono interventi che richiedono una particolare attenzione.

5.1. POSA DEL PIATTO DOCCIA
Nel caso di posa di un piatto doccia si dovrà preventivamente impermeabilizzare la zona interessata (con un ulteriore risvolto perimetrale di 200 mm sulle superfici verticali attigue e 600 mm. sulle superfici orizzontali adiacenti) secondo lo schema di seguito riportato.
Il prodotto di impermeabilizzazione dovrà avere le seguenti caratteristiche tecniche:
- Tempo di attesa per la posa del rivestimento: 3-4 ore
- Asciugamento completo di 1 mm: 12 ore
- Adesione iniziale EN 14891- A.6.2 (N/mm2): > 0,5
- Crack bridging: >0,75 mm.
(Caratteristiche equivalenti a Mapelastic Aquadefense ® della Mapei S.p.A. Le modalità di applicazione sono indicate nelle specifiche schede tecniche)19. In alternativa, è possibile utilizzare Mapelastic® della Mapei S.p.A. (Le modalità di applicazione sono indicate nelle specifiche schede tecniche) ***.


Tra gli strati del prodotto selezionato per l’impermeabilizzazione interporre un’”armatura di rinforzo” costituita da un tessuto non tessuto macroforato in polipropilene.
Il tessuto dovrà avere le seguenti caratteristiche:
- Fibra: fibra in polipropilene
- Aspetto: tessuto non tessuto macroforato;
- Grammatura (g/mq): 80
- Spessore: 0,6 mm
- Resistenza meccanica a trazione: 5 kN/m
- Deformazione allo sforzo massimo: 90% (long.)/ 60% (trasv.)
(Caratteristiche equivalenti a Mapetex Sel® della Mapei S.p.A. Le modalità di applicazione sono indicate nelle specifiche schede tecniche) ***.
In corrispondenza di interruzioni della impermeabilizzazione (angoli perimetrali, piletta di scarico, ecc.) occorrerà utilizzare appositi pezzi speciali che assicurino la continuità dell’impermeabilizzazione.
Sigillatura (spessore 10 mm) lungo tutto il perimetro del piatto doccia mediante applicazione di sigillante siliconico monocomponente a base acetica (Caratteristiche equivalenti a Mapesil AC ® della Mapei S.p.A. - Le modalità di applicazione sono indicate nelle specifiche schede tecniche)22, in grado di assorbire movimenti dei giunti fino ad un’ampiezza del 20%, previa applicazione di primer - promotore di adesione (Caratteristiche equivalenti a Primer FD ® della Mapei S.p.A. - Le modalità di applicazione sono indicate nelle specifiche schede tecniche) ***.

5.2. REALIZZAZIONE DI UNA “ZONA DOCCIA”
Al fine di realizzare una “zona doccia” ricavata direttamente nella pavimentazione, si dovrà progettare e realizzare una pendenza finale non inferiore al 2%. Tale pendenza va ricavata, non nel massetto, precedentemente illustrato, (spessore min. 50 mm), ma nella livellatura cementizia sottostante.
E’ da progettare nella pavimentazione, altresì, un giunto che distingua le zone con diverse pendenza, ovvero lungo il perimetro adibito alla stessa “zona doccia”.
Particolare del giunto tra “zona doccia” con una pendenza non inferiore al 2% e pavimento in ceramica.
Sul massetto cementizio, in corrispondenza della “zona doccia” e per lo spazio di 200 mm attiguo al perimetro della stessa zona, si dovrà applicare una membrana liquida elastica pronta all’uso e asciugamento rapido per impermeabilizzazioni.
Il prodotto deve avere le seguenti caratteristiche tecniche:
- Tempo di attesa per la posa del rivestimento: 3-4 ore
- Asciugamento completo di 1 mm: 12 ore
- Adesione iniziale EN 14891- A.6.2 (N/mm2): > 0,5
- Crack bridging: >0,75 mm.
(Caratteristiche equivalenti a Mapelastic Aquadefense® della Mapei S.p.A. Le modalità di applicazione sono indicate nelle specifiche schede tecniche)24. In alternativa, è possibile utilizzare Mapelastic® della Mapei S.p.A. (Le modalità di applicazione sono indicate nelle specifiche schede tecniche) ***.

Tra gli strati del prodotto selezionato per l’impermeabilizzazione interporre un’”armatura di rinforzo” costituita da un tessuto non tessuto macroforato in polipropilene.
Il tessuto dovrà avere le seguenti caratteristiche:
- Fibra: fibra in polipropilene
- Aspetto: tessuto non tessuto macroforato;
- Grammatura (g/mq): 80
- Spessore: 0,6 mm
- Resistenza meccanica a trazione: 5 kN/m
- Deformazione allo sforzo massimo: 90% (long.)/ 60% (trasv.)
(Caratteristiche equivalenti a Mapetex Sel® della Mapei S.p.A. Le modalità di applicazione sono indicate nelle specifiche schede tecniche)***.
In corrispondenza di interruzioni della impermeabilizzazione (angoli perimetrali, piletta di scarico, ecc.) occorrerà utilizzare appositi pezzi speciali che assicurino la continuità dell’impermeabilizzazione.
Sigillatura (spessore 10 mm) lungo tutto il perimetro della “zona doccia” mediante applicazione di sigillante siliconico monocomponente a base acetica (Caratteristiche equivalenti a Mapesil AC ® della Mapei S.p.A. - Le modalità di applicazione sono indicate nelle specifiche schede tecniche)***, in grado di assorbire movimenti dei giunti fino ad un’ampiezza del 20%, previa applicazione di primer - promotore di adesione (Caratteristiche equivalenti a Primer FD ® della Mapei S.p.A. - Le modalità di applicazione sono indicate nelle specifiche schede tecniche)***.

6. VASCA DA INCASSO
La posa di una vasca da incasso deve essere preceduta dall’impermeabilizzazione del piano di appoggio curandone i risvolti verticali, applicando una membrana liquida elastica pronta all’uso e asciugamento rapido per impermeabilizzazioni.
Il prodotto per l’impermeabilizzazione deve avere le seguenti caratteristiche tecniche:
- Tempo di attesa per la posa del rivestimento: 3-4 ore
- Asciugamento completo di 1 mm: 12 ore
- Adesione iniziale EN 14891- A.6.2 (N/mm2): > 0,5
- Crack bridging: >0,75 mm.
(Caratteristiche equivalenti a Mapelastic Aquadefense® della Mapei S.p.A. Le modalità di applicazione sono indicate nelle specifiche schede tecniche)29. In alternativa, è possibile utilizzare Mapelastic® della Mapei S.p.A. (Le modalità di applicazione sono indicate nelle specifiche schede tecniche) ***.

Tra gli strati del prodotto selezionato per l’impermeabilizzazione interporre un’”armatura di rinforzo” costituita da un tessuto non tessuto macroforato in polipropilene.
Il tessuto dovrà avere le seguenti caratteristiche:
- Fibra: fibra in polipropilene
- Aspetto: tessuto non tessuto macroforato;
- Grammatura (g/mq): 80
- Spessore: 0,6 mm
- Resistenza meccanica a trazione: 5 kN/m
- Deformazione allo sforzo massimo: 90% (long.)/ 60% (trasv.)
(Caratteristiche equivalenti a Mapetex Sel® della Mapei S.p.A. Le modalità di applicazione sono indicate nelle specifiche schede tecniche) ***.
In corrispondenza di interruzioni della impermeabilizzazione (angoli perimetrali, piletta di scarico, ecc.) occorrerà utilizzare appositi pezzi speciali che assicurino la continuità dell’impermeabilizzazione.
Sigillatura (spessore 10 mm) lungo tutto il perimetro della vasca mediante applicazione di sigillante siliconico monocomponente a base acetica (Caratteristiche equivalenti a Mapesil AC ® della Mapei S.p.A. - Le modalità di applicazione sono indicate nelle specifiche schede tecniche)32, in grado di assorbire movimenti dei giunti fino ad un’ampiezza del 20%, previa applicazione di primer - promotore di adesione (Caratteristiche equivalenti a Primer FD ® della Mapei S.p.A. - Le modalità di applicazione sono indicate nelle specifiche schede tecniche) ***.
Prima dell’utilizzo della vasca da incasso effettuare una prova di tenuta all’acqua per un tempo non inferiore a 24 ore.
Predisporre una botola di ispezione nell’incasso della vasca.

Particolare del giunto tra vasca e rivestimento circostante.

7. OSSERVAZIONI GENERALI
Nel progetto degli ambienti in oggetto (bagni) occorre verificare, inoltre, che:
1. Le distanze tra i diversi arredi, muri, porte, ecc. consentano sempre un passaggio minimo di 80 cm. e che vi siano sempre spigoli arrotondati (fruibilità).
2. Tutte le pareti sia rivestite da un materiale facilmente lavabile (ceramica) e che l’altezza del rivestimento sia conforme ai Regolamenti locali (generalmente, non inferiore a 2,00 metri).
3. La ventilazione naturale sia sufficiente (presenza e dimensioni delle finestre). In caso contrario, valutare l’installazione di un impianto per la ventilazione meccanica.
4. L’illuminazione naturale sia sufficiente (presenza e dimensioni delle finestre).
5. Tutte le superfici dell’ambiente siano accessibili e facilmente pulibili.
6. Tra diversi ambienti adiacenti (bagno/corridoio/stanze) siano previsti giunti di dilatazione e che non vi siano dislivelli.
7. Gli ingombri dei diversi arredi (sanitari, mobili, apertura porte, ecc.) siano calcolati in modo da non limitarne l’uso. L’ingombro generato dall’apertura di una porta può essere evitato con l’uso di porte a scomparsa.

8. AVVERTENZE
Si invita il Committente e/o il Progettista e/o la Direzione Lavori e/o l’Impresa esecutrice dei lavori a prendere visione, verificare ed approvare quanto sopra descritto.
Si invita l’Impresa esecutrice dei lavori ad attenersi strettamente alle disposizioni presenti nelle schede tecniche (stoccaggio, posa/montaggio, pulizia, ecc.) relative ai prodotti venduti ed alle Norme vigenti in ambito nazionale ed europeo e si ricorda che i prodotti citati nella presente relazione devono essere posati/installati esclusivamente da tecnici specializzati e qualificati.
Si invita il Committente ad attenersi strettamente alle disposizioni presenti nelle schede tecniche relativamente alle modalità d’uso e manutenzione, specie della finitura ceramica. A tal fine si consiglia l’utilizzo di prodotti compatibili con il grado di resistenza agli attacchi chimici delle ceramiche scelte (vedi prodotti della Fila Industria Chimica Spa ********).

NOTE
* Verificare la condizione indicata rispetto alla geometria delle superfici esistenti.
** Verificare le disposizioni del Regolamento Comunale del Comune competente. Tali Regolamenti, generalmente, prescrivono una dimensione minima degli ambienti ed un’altezza minima del rivestimento delle pareti la cui superficie deve essere facilmente lavabile o impermeabile.
*** Scheda tecnica: www.MAPEI.it
**** La stagionatura del massetto dovrà essere valutata rispetto alla finitura scelta. In caso di posa di ceramiche, l’umidità residua non dovrà essere superiore al 2%
***** La fascia dovrà essere tagliata dopo aver posato la finitura scelta.
****** La barriera al vapore può essere rappresentata anche da un idoneo materiale resiliente atto ad abbattere il rumore da calpestio.
******* Cfr.: RAIMONDI LEVELLING SYSTEM ® della RAIMONDI S.p.A.

giovedì 12 settembre 2013

Sostituzione di un vecchio impianto per piscina

Operazioni preliminari 
  • verifica dimensionamento e portata piscina
  • verifica funzionamento skimmer esistenti
  • verifica funzionamento presa di fondo
  • verifica funzionamento presa aspira fango
  • verifica funzionamento pozzetto per il ripristino automatico del livello acqua
  • verifica funzionamento bocchette di immissione esistenti

Prestazione del nuovo impianto
  • aumento della qualità di filtrazione
  • eliminazione dell'acqua di lavaggio filtri(con l'uso dei filtri a cartuccia ) con un rilevante risparmio idrico 
  • verifica della corrosione dell'impianto idraulico ed eventuale "sostituzione"
  • diminuzione delle operazioni di manutenzione
  • controllo automatico delle principali funzioni dell’impianto
  • sinergia delle diverse componenti
Principali componenti del nuovo impianto
  • Stazione di filtraggio: Filtro a sabbia e valvola selettrice 
  • Filtri a cartucce
  • Pompa con prefiltro
  • Dosatore automatico di cloro

Il filtro è costituito da ampio recipiente contenete per due terzi sabbia quarzifera. Attraverso il passaggio, dall’altro verso il basso, tra livelli differenti di ghiaia e sabbia di diversa granulometria si trattengono le particelle in sospensione di diversa natura e consistenza contenute nell’acqua (effetto drenante). L’accumulo nel tempo delle particelle viene smaltito attraverso il controlavaggio azionato dalla valvola selettrice che inverte il flusso dell’acqua collegata ad un apposito manometro (variazione pressione).

La nuova pompa dovrà assicurare la portata di rinnovo necessaria alla depurazione e provvedere al primo filtraggio dell’acqua diminuendo le operazioni successive.

La corretta igiene e la qualità dell'acqua della piscina dipendono dal pH dell'acqua (valore ottimale 7) e dalla sterilizzazione dell'acqua per mezzo del cloro. Si dovrà installare un apparecchio automatico per l'analisi e la regolazione del pH e dei prodotti di trattamento controllabile anche da remoto.




UMIDITA' DI RISALITA - SCHEDA DI RAPPORTO TIPO


1. DESCRIZIONE DEL SOPRALLUOGO
In data ..................... è stato effettuato da ..............., su incarico di ........................ un sopralluogo presso un immobile, al piano ......................, sito nel Comune di ....................., al fine di verificare la sussistenza e l’entità di un fenomeno di degrado, denunciato dal Committente, relativo ad una manifestazione di umidità di risalita d’acqua sulla superficie interna delle murature perimetrali dell’abitazione.
Dal sopralluogo effettuato presso l’immobile in oggetto, è emerso che le murature portanti, costituite da blocchi di ........................ (blocchi di pietra, arenaria, laterizi, ecc.) e articolate in ............... (volte, archi, ecc.)  intonacate con .................. (malta idraulica,  “grassello di calce”, finitura acrilica, ecc.)
sulla loro superficie interna, presentano manifestazioni di degrado particolarmente diffuse in forma di efflorescenze biancastre e di alonature di diversa entità.

Tali manifestazioni di degrado sono ascrivibili ad un fenomeno di umidità di risalita capillare, escludendosi infiltrazioni puntuali o condensazioni in corrispondenza di ponti termici.

2. RIFERIMENTI NORMATIVI
La presenza di fenomeni di degrado causati da umidità di risalita, con l’eventuale proliferazione di organismi batterici (un ambiente umido costituisce l’habitat ideale per la proliferazione di batteri) lungo la superficie interna delle murature di un immobile, può limitare l’agibilità dell’immobile, non rispettando le prescrizioni normative contenute nel Regolamento Comunale del Comune di .............e nel D.P.R. 380/2001, all’art. 25 (R), comma b: “Procedimento di rilascio del certificato di agibilità” riguardanti la salubrità dei locali adibiti a residenza o similari (uffici). Inoltre, il Decreto Legislativo 9 aprile 2008 , n. 81: “Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” prescrive particolari requisiti dei luoghi di lavoro (Allegato IV).

3. DIAGNOSTICA DEL DEGRADO RISCONTRATO
Come già esposto, si è potuto constatare durante il sopralluogo, in corrispondenza dell’interfaccia interna delle pareti perimetrali dell’immobile in oggetto, l’esistenza di efflorescenze biancastre e alonature dovute ad un fenomeno di umidità di risalita capillare.
Anche l'analisi termografica effettuata con macchina .....................condotta in situ conferma tale ipotesi registrando una differenza di temperatura lungo i punti costituenti la superficie delle pareti interessate dal degrado. L'acqua contenuta nella muratura abbassa la temperatura di quest'ultima. 
Anche un’inefficace ventilazione ambientale può aver concorso allo sviluppo di tali fenomeni.

Nel caso in oggetto, la risalita capillare, processo per cui un liquido aumenta l’altezza del suo livello a contatto con un materiale costituito da canali verticali (vasi), è favorita dalla struttura porosa dei blocchi costituenti la muratura, mentre la soluzione acquosa proviene da una fonte ubicata ad una quota inferiore rispetto a quella attestata dalle tracce di umidità presenti. Le murature degradate, quindi, o non sono sufficientemente isolate dal sottosuolo o sono a contatto diretto con eventuali riempimenti in terra imbevuti d’acqua (terreno, fango, ecc.). Tale contatto favorisce la propagazione della soluzione acquosa che, per il fenomeno dei vasi capillari, procede verticalmente lungo la struttura delle murature trascinando con sé tutti i sali idrosolubili che incontra lungo il suo cammino.
La distribuzione dei sali idrosolubili nelle murature è funzione dell’altezza e dello spessore delle stesse ed è condizionata dal complesso fenomeno di risalita capillare/evaporazione, mentre il contenuto dei cristalli dipende dalla loro concentrazione originale nell’acqua di risalita e dal tipo e dalla quantità di quelli presenti nella muratura stessa (v. M. Collepardi e AAVV., Diagnosi del degrado e restauro delle strutture in calcestruzzo, Tintoretto Editore, Villorba (TV), 2010, pagg. 72).
I sali idrosolubili sono distribuiti, per effetto dell’umidità decrescente e in funzione dell’altezza della muratura, in quantità maggiore nelle quote inferiori della parete (fino ad 1,0 m), mentre si registra una concentrazione massima nella zona dove l’evaporazione dell’acqua è maggiore.
Nelle quote più elevate, dove la risalita capillare tende ad esaurirsi, il contenuto di sali diminuisce proporzionalmente. 



Nello spessore della muratura, invece, la distribuzione dei sali, tende a diminuire verso le zone più interne ed ad avere la massima concentrazione in prossimità delle zone superficiali delle pareti dove il fenomeno di risalita si arresta per l’evaporazione dell’acqua favorita dalla ventilazione dell’ambiente e si verifica il deposito dei sali idrosolubili che, nel caso in esame, avviene all’interfaccia tra intonaco e finitura (nelle pareti dove non è presente l’intonaco, la precipitazione dei sali avviene direttamente lungo la superficie esterna delle murature).
I sali interagendo negativamente con gli altri elementi della muratura, ovvero con l’intonaco in malta idraulica, costituito da una struttura particolarmente chiusa e rigida ed, eventualmente, composta anche da alluminati e silicati, possono portare alla formazione di ulteriori composti quali ettringite o thaumasite che si manifestano sottoforma di efflorescenze. I sali depositati, nel tempo, formano delle strutture cristalline, aumentando il loro volume e generando fenomeni di trazione sia nel materiale di finitura con le conseguenti rotture superficiali (sbollature), sia all’interfaccia tra muratura e intonaco. La finitura adoperata “grassello di calce”, peraltro, è sensibile anche alla sola presenza di umidità, indipendentemente dalla concentrazione di sali.

4. INTERVENTI PROPOSTI
La proposta d’intervento è volta al limitare gli effetti dell’azione dell’umidità di risalita (ovvero dei sali idrosolubili che essa contiene), attraverso un sistema costituito da un intonaco “deumidificante” dotato di una struttura “macroporosa” in grado di accogliere i fenomeni di trazione esposti e non portare a rottura parti della finitura e da un rivestimento finale in grado di opporre una minima resistenza al passaggio di vapore (evitando pressioni interne).
Inoltre, è necessario intervenire aumentando la ventilazione del locale, assicurando una ventilazione naturale oppure, in alternativa, valutando la possibilità di introdurre sistemi di ventilazione meccanica o di deumidificazione controllata degli ambienti mediante l’installazione di idonei impianti che dovranno essere dimensionati secondo le normative vigenti (L.10/91, D.lgs. n. 311/06, UNI 10339: Impianti aeraulici a fini di benessere. Generalità, classificazione e requisiti, ecc.) e condotti secondo le procedure prescritte per gli impianti domestici.
Le operazioni di risanamento delle superfici interne delle murature perimetrali dell’immobile oggetto di analisi dovranno rispettare le seguenti fasi:
  •  Rimozione dell’intonaco esistente;
  •  Lavaggio della struttura con acqua “a rifiuto” al fine di eliminare le efflorescenze e i sali idrosolubili presenti nelle murature e nell’interfaccia;
  •  Prima dell’esecuzione delle fasce, qualora nella malta d’allettamento tra pietre esistano grosse mancanze dovute all’azione dell’idropulizia precedente, si dovrà procedere, in funzione della lacuna da ricostruire, o ad una stilatura preventiva con la malta deumidificante (descritta successivamente) o ad un’effettiva operazione di “cuci-scuci” utilizzando come malta di allettamento la stessa malta deumidificante.
  •  Applicazione sul supporto pulito, nello spessore di almeno 5 mm, di una malta premiscelata “sali resistente” esente da cemento, a base di leganti idraulici speciali a reattività pozzolanica, sabbie naturali, speciali additivi e fibre sintetiche. Il prodotto dovrà avere le seguenti caratteristiche:
    • Massa volumica dell’impasto: 1.800-1.950 kg/m3
    • Spandimento (UNI 7044): 100-150 %
    • Porosità: 4-8 %
    • Fattore di resistenza al vapore: μ < 30
    • Resistenza meccanica a compressione:
    • > 5 N/mm2 a 7 gg:
    • > 7 N/mm2 a 28 gg:
    • Modulo elastico dinamico: < 8.000 N/mm2 a 28 gg
    • Resistenza ai solfati: < 0,02 % (espansione a 30 gg di provini 40 x 40 x 160 mm stagionati per 28 gg con U.R. = 95% e T = +20°C) ed immersi in soluzione solfatica al 10% Na2SO4)
    • Consumo: 7-8 kg/m2 (per 5 mm di spessore).
    • (Caratteristiche equivalenti a MAPE-ANTIQUE RINZAFFO della MAPEI S.P.A..Le modalità di applicazione sono indicate nelle specifiche schede tecniche. Verificare la Scheda Sicurezza del prodotto)
  • Applicazione di intonaco deumidificante macroporoso mediante applicazione a cazzuola di malta a reazione pozzolanica, solfato resistente e priva di cemento, per uno spessore non inferiore a 20 mm. Si dovrà evitare di schiacciare l’intonaco durante la frattazzatura per non diminuirne la porosità e il livellamento dell’intonaco dovrà avvenire con staggia.
    • Il prodotto dovrà avere le seguenti caratteristiche:
    • Massa volumica dell’impasto: 1.700 kg/m3
    • Fattore di resistenza al vapore: μ≤ 10
    • Resistenza a compressione: 1,5 -5 N/mm2 (a 28 gg)
    • Modulo elastico dinamico 5.000 N/mm2 (a 28 gg)
    • Resistenza ai solfati (espansione al raggio di Austett): < 10%
    • Consumo: 15 kg/m2 (per cm di spessore)
    • (Caratteristiche equivalenti a MAPE-ANTIQUE MC della MAPEI S.P.A.. Le modalità di applicazione sono indicate nelle specifiche schede tecniche. Verificare la Scheda Sicurezza del prodotto)
  •  Applicazione sull’intonaco di una mano di fondo a base di silicato di potassio modificato in soluzione acquosa mediante pennello, rullo o spruzzo.
    • Il prodotto dovrà avere le seguenti caratteristiche:
    • Massa volumica: ca. 0,9 g/cm3
    • Residuo secco: 14%
    • Tempo di asciugamento: 5-6 ore a + 20 °C
    • Tempo di attesa per essere sovra verniciato: 24 ore a + 20 °C
    • (Caratteristiche equivalenti a SILEXCOLOR PRIMER della MAPEI S.P.A.. Le modalità di applicazione sono indicate nelle specifiche schede tecniche. Verificare la Scheda Sicurezza del prodotto)
  •  Applicazione sul primer di uno strato di rivestimento minerale in pasta traspirante a base di silicato di potassio modificato, dallo spessore di circa 1,5 mm, mediante spatola, in uno o più strati. Il prodotto dovrà avere le seguenti caratteristiche:
    • Colore: a scelta della D.L.
    • Massa volumica dell’impasto: 1,65-1,95 g/cm3
    • Residuo secco: 80 %
    • Fuori polvere: 20’-30’ all’aria
    • Fattore di resistenza alla diffusione del vapore (DIN 52615): μ=39
    • Resistenza al passaggio di vapore di uno strato di 1,5 mm di spessore in metri di aria equivalente (DIN 52615): Sd = 0,059 m
    • Fattore di assorbimento di acqua per capillarità (DIN 52617): W = 0,08 kg/m2 • h0,5
    • Tempo di sovrapplicazione: 12-24 h
    • Consumo: 1,7-2,7 kg/m2 (per mano a seconda della rugosità del supporto)
    • (Caratteristiche equivalenti a SILEXCOLOR TONACHINO della MAPEI S.P.A.. Le modalità di applicazione sono indicate nelle specifiche schede tecniche. Verificare la Scheda Sicurezza del prodotto)9
5. ALLEGATI FOTOGRAFICI

6. ALLEGATI TERMOGRAFICI

giovedì 5 settembre 2013

UNI 11265: 2007: Pavimentazioni di legno - NORMA PER LA POSA DEL PARQUET


Requisiti stabili dalla Norma UNI 11265: 2007: Pavimentazioni di legno, Posa in opera - Competenze, responsabilità e condizioni contrattuali



OBBLIGHI DEL PROGETTISTALa Norma  ricorda che: “Al progettista competono i seguenti ambiti operativi e responsabilità:
 
  1. - l'individuazione del tipo di pavimentazione in funzione della destinazione d'uso e delle prestazioni richieste;
  2. - l'indicazione dei livelli qualitativi della pavimentazione secondo le norme di prodotto 
  3. - la valutazione della compatibilità (morfologica, dimensionale, chimico-fisica) tra la pavimentazione, il supporto, le condizioni ambientali e le condizioni di esercizio;
  4. - la conformità del progetto della pavimentazione e della struttura primaria/sottopavimento alle prescrizioni legislative, alle norme e alle specifiche di settore, anche in materia di igiene, di sicurezza, di salute e, ove richiesto, di prevenzione incendi.
 
È opportuno in particolare che, per ognuno dei componenti edilizi (pavimenti) da installare, il progettista indichi le seguenti caratteristiche:
 
  1. - formato/i e tipologia degli elementi di posa (tavolette, elementi multistrato, ecc.);
  2. - eventuali disegni o bordure;
  3. - geometria di posa (a cassero, a spina di pesce, ecc.);
  4. - tipologia di posa (incollato, inchiodato, flottante);
  5. - tipo di supporto (cementizio, a rapida essiccazione, riscaldante, ecc.);
  6. - tipo di adesivo (vinilico, bicomponente, ecc.);
  7. - tipo di finitura (vernice all’acqua, finitura a cera, lucida/opaca, ecc.)”.

OBBLIGHI DEL DIRETTORE DEI LAVORI
In applicazione della norma UNI 11265, il Direttore dei lavori ha il compito, relativamente alla pavimentazione in legno, di eseguire le seguenti operazioni:

  1. - “verifica della conformità della realizzazione dell'opera alle indicazioni ed alle prescrizioni di progetto”;
  2. - “verifica delle campionature e delle procedure di accettazione dei prodotti”;
  3. - “verifica del corretto immagazzinamento degli elementi della pavimentazione e dei materiali
  4. complementari, in attesa della posa”;
  5. - “segnalazione al committente di ogni variazione rispetto al progetto”;
  6. - “coordinamento delle attività di cantiere”;
  7. - “verifica della rispondenza delle modalità di applicazione dei prodotti alle indicazioni fornite dai diversi operatori”;
  8. - “esecuzione dei controlli finali del pavimento”;
  9. - “protezione delle pavimentazioni fino alla consegna”.
OBBLIGHI DEL RIVENDITORE
La stessa norma, UNI 11265, specifica che il Rivenditore degli elementi di legno, deve garantire:

  1. - “il mantenimento di idonee condizioni di immagazzinamento del prodotto fino al momento della consegna”;
  2. - “la garanzia del prodotto commercializzato in termini di qualità e proprietà intrinseche dichiarate dei materiali, compresi gli eventuali difetti della pavimentazione che dovessero insorgere successivamente alla posa in opera, qualora essi siano inequivocabilmente dovuti al prodotto e non evidenti al momento della posa”;
  3. - “la consegna della documentazione tecnica, conformemente alle norme di prodotto e alle disposizioni di legge esistenti, contenente le informazioni e le istruzioni necessarie (scheda prodotto)”.
OBBLIGHI DEL POSATORE
Il Posatore, azienda specializzata che assume il compimento del servizio di posa in opera della
pavimentazione di legno, ha “responsabilità inerenti alle fasi della posa in opera della pavimentazione, che deve soddisfare i requisiti stabiliti in sede di progetto. Il posatore, prima di procedere alla posa in opera, è responsabile dei seguenti controlli:

  1. - idoneità del supporto (umidità, quota, planarità, orizzontalità, durezza superficiale, assenza di crepe e fessurazioni non ferme, grado di rugosità superficiale, pulizia);
  2. - esame, con il direttore lavori e/o il costruttore edile, della possibilità di accedere ai vari piani e di utilizzare dispositivi e attrezzature di sollevamento già disponibili;
  3. - verifica dei livelli di altre tipologie di pavimentazione eventualmente esistenti;
  4. - valutazione e conferma, da parte del committente e/o progettista, della geometria di posa.

Il posatore deve segnalare le eventuali non conformità riscontrate al costruttore  edile/direttore dei lavori/committente prima di iniziare la posa. 
Al posatore competono inoltre i seguenti ambiti operativi e responsabilità:

  1. - preparazione del piano di posa o verifica dello stesso, se predisposto da altri;
  2. - segnalazione al costruttore edile/direttore dei lavori/committente, prima di iniziare e/o durante la posa, di eventuali vizi o difetti evidenti a carico degli elementi per pavimentazione e dei materiali complementari;
  3. - segnalazione al committente di ogni variazione in fase di posa rispetto alle indicazioni esecutive; 
  4. - scelta e impiego di materiali complementari e di procedure idonei, ovvero conformi a quelli eventualmente indicati nella documentazione tecnica consegnata unitamente agli elementi per pavimentazione;
  5. - messa a disposizione di attrezzature specifiche e idonee;
  6. - comunicazione al direttore lavori e al responsabile della sicurezza di modalità, tempistica e aspetti legati alla sicurezza sul lavoro nello svolgimento della propria attività;
  7. - conferimento al deposito temporaneo di cantiere di imballaggi, di sfridi e di residui di lavorazione utilizzando gli appositi contenitori messi a disposizione dal costruttore edile;
  8. - eliminazione di eventuali imperfezioni relative alla propria prestazione rilevate in sede di collaudo o di revisione generale dei pavimenti e/o in sede di consegna dei locali;
  9. - segnalazione finalizzata ad impedire il passaggio sulla pavimentazione fino alla sua pedonabilità.
Il posatore, al momento della consegna, deve fornire al committente la scheda prodotto relativa al pavimento posto in opera, compilata in conformità alle disposizioni di legge”.