giovedì 12 settembre 2013

UMIDITA' DI RISALITA - SCHEDA DI RAPPORTO TIPO


1. DESCRIZIONE DEL SOPRALLUOGO
In data ..................... è stato effettuato da ..............., su incarico di ........................ un sopralluogo presso un immobile, al piano ......................, sito nel Comune di ....................., al fine di verificare la sussistenza e l’entità di un fenomeno di degrado, denunciato dal Committente, relativo ad una manifestazione di umidità di risalita d’acqua sulla superficie interna delle murature perimetrali dell’abitazione.
Dal sopralluogo effettuato presso l’immobile in oggetto, è emerso che le murature portanti, costituite da blocchi di ........................ (blocchi di pietra, arenaria, laterizi, ecc.) e articolate in ............... (volte, archi, ecc.)  intonacate con .................. (malta idraulica,  “grassello di calce”, finitura acrilica, ecc.)
sulla loro superficie interna, presentano manifestazioni di degrado particolarmente diffuse in forma di efflorescenze biancastre e di alonature di diversa entità.

Tali manifestazioni di degrado sono ascrivibili ad un fenomeno di umidità di risalita capillare, escludendosi infiltrazioni puntuali o condensazioni in corrispondenza di ponti termici.

2. RIFERIMENTI NORMATIVI
La presenza di fenomeni di degrado causati da umidità di risalita, con l’eventuale proliferazione di organismi batterici (un ambiente umido costituisce l’habitat ideale per la proliferazione di batteri) lungo la superficie interna delle murature di un immobile, può limitare l’agibilità dell’immobile, non rispettando le prescrizioni normative contenute nel Regolamento Comunale del Comune di .............e nel D.P.R. 380/2001, all’art. 25 (R), comma b: “Procedimento di rilascio del certificato di agibilità” riguardanti la salubrità dei locali adibiti a residenza o similari (uffici). Inoltre, il Decreto Legislativo 9 aprile 2008 , n. 81: “Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” prescrive particolari requisiti dei luoghi di lavoro (Allegato IV).

3. DIAGNOSTICA DEL DEGRADO RISCONTRATO
Come già esposto, si è potuto constatare durante il sopralluogo, in corrispondenza dell’interfaccia interna delle pareti perimetrali dell’immobile in oggetto, l’esistenza di efflorescenze biancastre e alonature dovute ad un fenomeno di umidità di risalita capillare.
Anche l'analisi termografica effettuata con macchina .....................condotta in situ conferma tale ipotesi registrando una differenza di temperatura lungo i punti costituenti la superficie delle pareti interessate dal degrado. L'acqua contenuta nella muratura abbassa la temperatura di quest'ultima. 
Anche un’inefficace ventilazione ambientale può aver concorso allo sviluppo di tali fenomeni.

Nel caso in oggetto, la risalita capillare, processo per cui un liquido aumenta l’altezza del suo livello a contatto con un materiale costituito da canali verticali (vasi), è favorita dalla struttura porosa dei blocchi costituenti la muratura, mentre la soluzione acquosa proviene da una fonte ubicata ad una quota inferiore rispetto a quella attestata dalle tracce di umidità presenti. Le murature degradate, quindi, o non sono sufficientemente isolate dal sottosuolo o sono a contatto diretto con eventuali riempimenti in terra imbevuti d’acqua (terreno, fango, ecc.). Tale contatto favorisce la propagazione della soluzione acquosa che, per il fenomeno dei vasi capillari, procede verticalmente lungo la struttura delle murature trascinando con sé tutti i sali idrosolubili che incontra lungo il suo cammino.
La distribuzione dei sali idrosolubili nelle murature è funzione dell’altezza e dello spessore delle stesse ed è condizionata dal complesso fenomeno di risalita capillare/evaporazione, mentre il contenuto dei cristalli dipende dalla loro concentrazione originale nell’acqua di risalita e dal tipo e dalla quantità di quelli presenti nella muratura stessa (v. M. Collepardi e AAVV., Diagnosi del degrado e restauro delle strutture in calcestruzzo, Tintoretto Editore, Villorba (TV), 2010, pagg. 72).
I sali idrosolubili sono distribuiti, per effetto dell’umidità decrescente e in funzione dell’altezza della muratura, in quantità maggiore nelle quote inferiori della parete (fino ad 1,0 m), mentre si registra una concentrazione massima nella zona dove l’evaporazione dell’acqua è maggiore.
Nelle quote più elevate, dove la risalita capillare tende ad esaurirsi, il contenuto di sali diminuisce proporzionalmente. 



Nello spessore della muratura, invece, la distribuzione dei sali, tende a diminuire verso le zone più interne ed ad avere la massima concentrazione in prossimità delle zone superficiali delle pareti dove il fenomeno di risalita si arresta per l’evaporazione dell’acqua favorita dalla ventilazione dell’ambiente e si verifica il deposito dei sali idrosolubili che, nel caso in esame, avviene all’interfaccia tra intonaco e finitura (nelle pareti dove non è presente l’intonaco, la precipitazione dei sali avviene direttamente lungo la superficie esterna delle murature).
I sali interagendo negativamente con gli altri elementi della muratura, ovvero con l’intonaco in malta idraulica, costituito da una struttura particolarmente chiusa e rigida ed, eventualmente, composta anche da alluminati e silicati, possono portare alla formazione di ulteriori composti quali ettringite o thaumasite che si manifestano sottoforma di efflorescenze. I sali depositati, nel tempo, formano delle strutture cristalline, aumentando il loro volume e generando fenomeni di trazione sia nel materiale di finitura con le conseguenti rotture superficiali (sbollature), sia all’interfaccia tra muratura e intonaco. La finitura adoperata “grassello di calce”, peraltro, è sensibile anche alla sola presenza di umidità, indipendentemente dalla concentrazione di sali.

4. INTERVENTI PROPOSTI
La proposta d’intervento è volta al limitare gli effetti dell’azione dell’umidità di risalita (ovvero dei sali idrosolubili che essa contiene), attraverso un sistema costituito da un intonaco “deumidificante” dotato di una struttura “macroporosa” in grado di accogliere i fenomeni di trazione esposti e non portare a rottura parti della finitura e da un rivestimento finale in grado di opporre una minima resistenza al passaggio di vapore (evitando pressioni interne).
Inoltre, è necessario intervenire aumentando la ventilazione del locale, assicurando una ventilazione naturale oppure, in alternativa, valutando la possibilità di introdurre sistemi di ventilazione meccanica o di deumidificazione controllata degli ambienti mediante l’installazione di idonei impianti che dovranno essere dimensionati secondo le normative vigenti (L.10/91, D.lgs. n. 311/06, UNI 10339: Impianti aeraulici a fini di benessere. Generalità, classificazione e requisiti, ecc.) e condotti secondo le procedure prescritte per gli impianti domestici.
Le operazioni di risanamento delle superfici interne delle murature perimetrali dell’immobile oggetto di analisi dovranno rispettare le seguenti fasi:
  •  Rimozione dell’intonaco esistente;
  •  Lavaggio della struttura con acqua “a rifiuto” al fine di eliminare le efflorescenze e i sali idrosolubili presenti nelle murature e nell’interfaccia;
  •  Prima dell’esecuzione delle fasce, qualora nella malta d’allettamento tra pietre esistano grosse mancanze dovute all’azione dell’idropulizia precedente, si dovrà procedere, in funzione della lacuna da ricostruire, o ad una stilatura preventiva con la malta deumidificante (descritta successivamente) o ad un’effettiva operazione di “cuci-scuci” utilizzando come malta di allettamento la stessa malta deumidificante.
  •  Applicazione sul supporto pulito, nello spessore di almeno 5 mm, di una malta premiscelata “sali resistente” esente da cemento, a base di leganti idraulici speciali a reattività pozzolanica, sabbie naturali, speciali additivi e fibre sintetiche. Il prodotto dovrà avere le seguenti caratteristiche:
    • Massa volumica dell’impasto: 1.800-1.950 kg/m3
    • Spandimento (UNI 7044): 100-150 %
    • Porosità: 4-8 %
    • Fattore di resistenza al vapore: μ < 30
    • Resistenza meccanica a compressione:
    • > 5 N/mm2 a 7 gg:
    • > 7 N/mm2 a 28 gg:
    • Modulo elastico dinamico: < 8.000 N/mm2 a 28 gg
    • Resistenza ai solfati: < 0,02 % (espansione a 30 gg di provini 40 x 40 x 160 mm stagionati per 28 gg con U.R. = 95% e T = +20°C) ed immersi in soluzione solfatica al 10% Na2SO4)
    • Consumo: 7-8 kg/m2 (per 5 mm di spessore).
    • (Caratteristiche equivalenti a MAPE-ANTIQUE RINZAFFO della MAPEI S.P.A..Le modalità di applicazione sono indicate nelle specifiche schede tecniche. Verificare la Scheda Sicurezza del prodotto)
  • Applicazione di intonaco deumidificante macroporoso mediante applicazione a cazzuola di malta a reazione pozzolanica, solfato resistente e priva di cemento, per uno spessore non inferiore a 20 mm. Si dovrà evitare di schiacciare l’intonaco durante la frattazzatura per non diminuirne la porosità e il livellamento dell’intonaco dovrà avvenire con staggia.
    • Il prodotto dovrà avere le seguenti caratteristiche:
    • Massa volumica dell’impasto: 1.700 kg/m3
    • Fattore di resistenza al vapore: μ≤ 10
    • Resistenza a compressione: 1,5 -5 N/mm2 (a 28 gg)
    • Modulo elastico dinamico 5.000 N/mm2 (a 28 gg)
    • Resistenza ai solfati (espansione al raggio di Austett): < 10%
    • Consumo: 15 kg/m2 (per cm di spessore)
    • (Caratteristiche equivalenti a MAPE-ANTIQUE MC della MAPEI S.P.A.. Le modalità di applicazione sono indicate nelle specifiche schede tecniche. Verificare la Scheda Sicurezza del prodotto)
  •  Applicazione sull’intonaco di una mano di fondo a base di silicato di potassio modificato in soluzione acquosa mediante pennello, rullo o spruzzo.
    • Il prodotto dovrà avere le seguenti caratteristiche:
    • Massa volumica: ca. 0,9 g/cm3
    • Residuo secco: 14%
    • Tempo di asciugamento: 5-6 ore a + 20 °C
    • Tempo di attesa per essere sovra verniciato: 24 ore a + 20 °C
    • (Caratteristiche equivalenti a SILEXCOLOR PRIMER della MAPEI S.P.A.. Le modalità di applicazione sono indicate nelle specifiche schede tecniche. Verificare la Scheda Sicurezza del prodotto)
  •  Applicazione sul primer di uno strato di rivestimento minerale in pasta traspirante a base di silicato di potassio modificato, dallo spessore di circa 1,5 mm, mediante spatola, in uno o più strati. Il prodotto dovrà avere le seguenti caratteristiche:
    • Colore: a scelta della D.L.
    • Massa volumica dell’impasto: 1,65-1,95 g/cm3
    • Residuo secco: 80 %
    • Fuori polvere: 20’-30’ all’aria
    • Fattore di resistenza alla diffusione del vapore (DIN 52615): μ=39
    • Resistenza al passaggio di vapore di uno strato di 1,5 mm di spessore in metri di aria equivalente (DIN 52615): Sd = 0,059 m
    • Fattore di assorbimento di acqua per capillarità (DIN 52617): W = 0,08 kg/m2 • h0,5
    • Tempo di sovrapplicazione: 12-24 h
    • Consumo: 1,7-2,7 kg/m2 (per mano a seconda della rugosità del supporto)
    • (Caratteristiche equivalenti a SILEXCOLOR TONACHINO della MAPEI S.P.A.. Le modalità di applicazione sono indicate nelle specifiche schede tecniche. Verificare la Scheda Sicurezza del prodotto)9
5. ALLEGATI FOTOGRAFICI

6. ALLEGATI TERMOGRAFICI

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